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VIBO VALENTIA - Tre iscritti nel registro degli indagati tra medici e e sanitari e una dinamica ancora da chiarire. Sono ore di apprensione per i genitori del neonato morto il due giugno scorso nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Jazzolino di Vibo poco dopo la nascita, avvenuta tramite parto cesareo.
I giovani genitori di Santiago Arena, Antonella e Marco, entrambi di Tropea, hanno deciso, dopo la tragedia, di rivolgersi alle forze dell’ordine assistiti dall’avvocato Francesco Arena. In Questura hanno sporto denuncia contro ignoti per chiedere che venisse fatta chiarezza sulle circostanze della morte del loro bambino. Come sempre accade in questi casi, il discrimine fra la disgrazia legata alla casistica naturale dei decessi post-natali e l’errore nelle procedure sanitarie è molto labile. A fissarne i contorni contribuiranno le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia guidata dal dirigente Orazio Marino e coordinate dal pm della procura vibonese Vittorio Gallucci. Fondamentale il prossimo passo, l’accertamento autoptico sulla salma del neonato, che sarà effettuato giovedì dal perito nominato dalla Procura, il medico legale Katiusha Bisogni. Secondo quanto dichiarato dal legale della coppia, al momento del ricovero, domenica sera, la giovane donna aveva superato da undici giorni il termine della gestazione e accusava contrazioni e dolore al ventre. Il cesareo è stato effettuato lunedì mattina. Nella notte, la donna sarebbe andata incontro al distacco della placenta. Alla nascita, Santiago sembrava sano, pesava 3 chili e 950 grammi. Ma dopo aver pianto il piccolo, andato in arresto cardiaco, sarebbe morto pochi minuti dopo.