La giunta comunale di Vibo Valentia ha deliberato di istituire un contributo amministrativo per la gestione delle pratiche relative alla richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana “jure sanguinis”. Il provvedimento, spiegano da Palazzo Luigi Razza, si è reso «necessario alla luce delle molteplici richieste che quotidianamente pervengono agli uffici comunali, i cui addetti, per rispondere in maniera adeguata alle istanze, vengono impiegati a volte per lungo tempo in attività di ricerca ed analisi documentale».

La possibilità per gli enti pubblici di applicare un contributo che il cittadino deve versare in caso di richiesta di acquisizione documentale o comunque di avvio della procedura per il riconoscimento della cittadinanza “jure sanguinis”, è stata istituita dal legislatore con la legge di bilancio 2025, che ne ha anche fissato gli importi massimi. Una possibilità fatta propria già diversi Comuni, in particolare del nord Italia. Nel Vibonese la “tassa” è stata istituita a Dasà, presa d’assalto da argentini discendenti da italiani.

L’amministrazione di Vibo Valentia, su proposta dell’assessore agli Affari generali Marco Talarico, ha dunque ritenuto opportuno, «ai fini di compensare le spese di servizio connesse alle dispendiose e complesse attività proprie delle pratiche in oggetto, di provvedere ad assoggettare le tipologie di domande previste dalla succitata normativa al versamento di contributi nella seguente misura: 600,00 euro per domande di riconoscimento della cittadinanza, per ciascun richiedente maggiorenne, con esclusivo riferimento al riconoscimento della cittadinanza italiana “jure sanguinis”; 300,00 euro per richieste di certificati o di estratti di stato civile formati da oltre un secolo e relativi a persone diverse dal richiedente di cui non si conosce la data di nascita», si legge nella nota diffusa dal Comune.

Il contributo previsto dovrà essere versato al momento della presentazione della domanda e la stessa risulterà improcedibile in caso di mancato o inesatto pagamento.