Non accenna a diminuire il dramma della povertà nel territorio vibonese: ogni anno – fanno sapere dalla sede provinciale del Banco alimentare – vengono distribuite ben 330mila chili di prodotti, arrivando ad assistere complessivamente nella provincia di Vibo Valentia quasi cinquemila persone indigenti. Cifre che testimoniano che il problema nell’intero territorio provinciale ha ormai assunto i contorni di una autentica deriva sociale.

Sono soltanto numeri, ma dietro ad ognuno di essi, a ben guardare, c’è una persona con la sua storia, il suo vissuto, il suo fardello di solitudine, emarginazione, impotenza. Nell’ultimo anno mezzo, inoltre, l’innalzamento dell’indice di povertà nel Vibonese è salito ancora per via della pandemia da Covid-19. Le persone bisognose sono aumentate del 30 per cento, stando ai dati del Banco: attività chiuse, lavoratori in cassa integrazioneprecari che hanno perso la loro occupazione, stagionali senza più impiego, interi settori dell’economia messi letteralmente in ginocchio a causa dei lunghi periodi di lockdown.

Diverse famiglie si sono ritrovate, pertanto, da sole e con la misera dietro la porta di casa. Una situazione, inoltre, sconosciuta fino a poco tempo fa a tante persone. Ma oggi? Oggi, no. E in tanti fanno i conti con l’indigenza, la difficoltà di mettere addirittura il pane a tavola: l’aspetto ancora più preoccupante di questa autentica emergenza sono, infatti, i cosiddetti nuovi poveri. Persone che di colpo sono piombate nel limbo dell’indigenza. E in città e in provincia sono diventate molte, un mondo silente e ancora più invisibile perché contagiato dalla vergogna di ritrovarsi improvvisamente poveri.

L’impegno dei volontari

Importante, dunque, il lavoro che svolgono da tempo organizzazioni come quella del Banco alimentare che nel Vibonese riesce a svolgere una attività intensa e capillare grazie all’impegno sul campo delle trenta associazioni di volontariato che sono iscritte proprio al Banco. «Un lavoro preziosissimo – confida il responsabile provinciale del Banco alimentare Antonio Murone – Senza queste persone, che spendono il loro tempo per aiutare i più indigenti e sfortunati, difficilmente riusciremmo a fare quello che ormai svolgiamo da anni. La povertà e la miseria, che spesso e volentieri camminano a braccetto con la solitudine, sono mali fortemente presenti nella nostra società solo apparentemente ricca. I poveri aumentano, crescono».

La solidarietà risponde

Ma la solidarietà, per fortuna, c’è e risponde: nel corso del tempo la generosità del territorio vibonese ha raggiunto il tetto annuale dei 12mila chili di prodotti alimentari. In pratica ogni anno, in occasione della Colletta alimentare in provincia vengono raccolto tra i 10 e i 12mila chili di cibo. I cittadini, dunque, rispondono quando vengono chiamati a donare: «Sì – aggiunge sempre Murone – lo voglio dire con forza: in questa provincia la solidarietà non è più qualcosa di astratto, ma di assolutamente presente. Dare a chi oggi non ha comincia a diventare un gesto deciso e concreto, che noi possiamo constatare attraverso le nostre iniziative. Le persone si avvicinano, donano cibo, chiedono, vogliono sapere».

Sabato ritorna la Colletta alimentare

E come ogni anno orma, i volontari tornano nuovamente nelle strade: per sabato prossimo, 27 novembre, infatti, è stata organizzata la 25esima Giornata nazionale della Colletta alimentare. Anche nella provincia di Vibo Valentia, come nel resto d’Italia, i volontari delle associazioni aderenti al Banco saranno presenti in 35 supermercati e inviteranno le persone a donare prodotti alimentari per le persone indigenti.

«Come ha affermato Papa Francesco nel messaggio per la V Giornata mondiale dei poveri 2021 – ricorda il responsabile provinciale – “Se i poveri sono messi ai margini il concetto stesso di democrazia è messo in crisi”. Questo gesto vede coinvolte circa 350 volontari. Il maggior numero di volontari sono studenti delle scuole superiori, come ogni anno verranno coinvolti 120 studenti frequentanti le quinte classi del Liceo “Vito
Capialbi” e dell’istituto alberghiero “Enrico Gagliardi”.
 Un grande gesto educativo, la carità è di tutti e per tutti».