«La lista dei desideri sarebbe lunga e molto articolata». Non ha la bacchetta magica Giovanna Pellicanò, sindaca di Staiti, al suo secondo mandato, quando cerca di tratteggiare un bilancio a luci e ombre sulle opportunità e sugli ostacoli che i piccoli Comuni delle aree interne devono affrontare. Con i suoi 174 abitanti, un patrimonio bizantino, un prezioso museo dedicato ai Santi Italo Greci e 18 bassorilievi in terracotta che segnano il Sentiero delle Chiese bizantine, Staiti è uno dei comuni dell’Area Grecanica compresi in una delle 72 aree di progetto della più vasta Strategia nazionale per le aree interne inaugurata da Fabrizio Barca, già ministro per la Coesione territoriale nel governo Monti.

Aggrappato sul fianco della Rocca Giambatore, a 550 metri sul mare, Staiti è il più piccolo comune della Calabria e domina la vallata che si affaccia sulla fiumara di Bruzzano, all'estremo confine meridionale del Parco nazionale dell'Aspromonte. Rappresenta un’enclave di cultura greco-bizantina e una delle comunità ellenofone dove l’uso del greco di Calabria si è praticamente estinto.

«Non c’è dubbio che i nostri territori soffrano di isolamento e mancanza di opportunità economiche, ma con un’analisi schietta di certi problemi, determinate criticità potrebbero essere trasformate in punti di forza. Uno scatto di orgoglio che scaturisce da un’istanza di riscatto», afferma Giovanna Pellicanò che, racconta il suo paese tra ostacoli logistici, di connettività, e un turismo ancora embrionale per lo più legato a fenomeni di prossimità o ai passaggi di camminatori italiani e stranieri che attraversano l’Aspromonte.

«È essenziale avere una viabilità migliore e avviare interventi sulla strada provinciale in grado di migliorare l’accesso al paese. Staiti ha bisogno di visitatori», continua. Un’idea che va oltre il turismo lento e che guarda, da una parte, al turismo scolastico e, dall’altra, ai nuovi flussi in entrata con le nuove rotte dell’aeroporto di Reggio Calabria.

«Staiti custodisce il Museo dei Santi Italo Greci, i 18 bassorilievi in terracotta che segnano il Sentiero delle Chiese bizantine e i ruderi della chiesa di Santa Maria dei Tridetti, oggi oggetto di un’importante azione di recupero e conservazione da parte del Ministero della Cultura. I primi due sono progetti realizzati con il sostegno del Parco dell’Aspromonte e, insieme al terzo intervento, vanno a costituire un percorso culturale composito da promuovere, valorizzare, comunicare e divulgare. L’idea è trasformarlo in occasione di formazione sul campo per gli studenti di tutte le scuole, in particolare riferimento quelle d’arte, puntando su un progetto di turismo scolastico e scientifico per diversificare la nostra offerta. A maggior ragione bisogna lavorare sulla segnaletica e sulla cartellonistica che sono a dir poco lacunose. Questo rafforzerebbe il nostro “esserci” sul territorio anche ai turisti che sbarcano in aeroporto, dove paesi come Staiti praticamente non esistono. Sono piccole grandi azioni che pongono le basi per realizzare forme di accoglienza più strutturate», prosegue la sindaca.

Che apre un ulteriore capitolo sul tema dell’infrastrutturazione digitale: «Mi rendo conto che portare la banda larga in certi luoghi risulti più difficoltoso e più caro in termini di investimento pubblico, ma la connessione stabile è un elemento ormai essenziale. Viviamo in aree mal coperte dai servizi di connettività alla rete internet e che, anche per questo, risultano penalizzati. Se gli smartphone hanno una bassa copertura, la questione non riguarda solo la possibilità di poter navigare in internet per diporto, ma anche la possibilità di fare smartworking, di poter utilizzare i contenuti digitali per la divulgazione dei nostri patrimoni e che la capacità di utilizzare il pos da parte di consumatori ed esercenti», chiude la sindaca.

Più accessibilità, maggiori connessioni, aumento dell’offerta turistica, nuovi esercizi commerciali: elementi collegati e da cui passa l’opportunità di vita per aree periferiche.