In un contesto segnato da forti disagi sociali ed economici, esistono realtà che ogni giorno si impegnano per offrire sostegno e accoglienza a chi ne ha più bisogno. Casa San Francesco a Cosenza è uno di questi presidi di solidarietà, un luogo dove la carità diventa azione concreta. Le telecamere di LaC hanno avuto l'opportunità di documentare da vicino l'importante lavoro svolto all'interno di questa struttura.

La voce della solidarietà

Durante la trasmissione Dentro la Notizia (QUI LA PUNTATA), si è discusso del sostegno fornito a chi vive in situazioni di estremo disagio. Dopo aver affrontato il tema del Banco Alimentare, l'attenzione si è focalizzata sulle attività della Caritas di Cosenza e di Casa San Francesco. Presenti all'evento il presidente di Diemmecom, Domenico Maduli, e il direttore di LaC Franco Laratta. In collegamento, dalla mensa della carità, erano visibili le tante persone che ogni giorno usufruiscono dei servizi offerti, tra cui la distribuzione di oltre centomila pasti all'anno.

Pasqualino Perri, responsabile di Casa San Francesco, ha spiegato il valore dell'accoglienza: «Le persone che si rivolgono a noi chiedono che qualcuno si prenda cura di loro. Non c'è soltanto la povertà materiale, ma anche quella sanitaria e il bisogno di calore umano e compagnia, una sorta di presenza amica. E noi cerchiamo di farlo con tutto il nostro cuore». Perri ha inoltre evidenziato che ogni giorno circa quattrocento persone trovano supporto presso la struttura.

Il ruolo dei media nella sensibilizzazione

Domenico Maduli, editore di LaC, ha sottolineato l'importanza dell'informazione per portare alla luce queste realtà: «L'informazione deve entrare in luoghi come questo, illuminando qualcosa che è già luminoso di sé, dando voce a queste realtà che svolgono in Calabria un ruolo importante. Chi dona vince sempre e fa vincere tutti. Il nostro percorso iniziato anni fa prosegue. Almeno una volta nella vostra vita, frequentate questi posti».

L'importanza del supporto istituzionale

Il dibattito si è poi spostato sulla capacità della Chiesa di far fronte alle emergenze sociali. Pino Fabiano, direttore della Caritas di Cosenza, ha dichiarato: «No, da soli non ce la possiamo fare. Abbiamo bisogno che le Istituzioni stiano al nostro fianco. È necessario che si attivino dei diritti, aiutando le persone bisognose a recuperare la propria dignità. L'esperienza straordinaria di San Francesco è un esempio, ma ci sono tante piccole realtà che ogni giorno fanno tanto. Siamo nell'anno del Giubileo, la povertà non è una colpa e insieme dobbiamo spargere semi di speranza».

Le testimonianze dirette

Tra le storie raccolte, quella di Guglielmo di Napoli, che ha raccontato la sua esperienza: «Ho perso i genitori e poi anche il lavoro. Ho 57 anni e da tredici anni frequento la mensa dei poveri di Casa San Francesco. Qui ci danno la possibilità di pranzare, cenare, fare una doccia e avere un letto su cui dormire. La povertà è un dono, un percorso di vita che nostro Signore ci invita a percorrere».

Ernesto, 57 anni, ha invece spiegato il suo vissuto: «Sono di Putignano, ero badante ad Amantea, ma quando la persona che assistevo è deceduta ho perso il lavoro. Qui siamo tutti uguali. Sono a Casa San Francesco da quattro mesi. Ho due sorelle, ma sono malate e non possono aiutarmi».

Pino Fabiano ha ribadito la gravità della situazione: «Non c'è rete di protezione, le persone precipitano nella povertà per un semplice episodio. La Calabria è in ritardo nella legge 328 sulle politiche sociali, recepita nella nostra regione con grande ritardo. Mancano gli assistenti sociali ed è stato tolto il reddito di cittadinanza, che era prezioso per molte persone. Tornare a lavorare a 60 anni diventa difficile».

L'impegno dei frati cappuccini

Fra Giovanni Loria, intervenendo in collegamento da Casa San Francesco, ha raccontato l'impegno dei frati cappuccini minori della Calabria: «Abbiamo un'antica tradizione di accoglienza. In ogni convento c'è un luogo destinato all'ospitalità delle persone bisognose, come avveniva nel convento del Santo Crocifisso con il compianto Fra Serafino. Oggi la nostra mensa si è ingrandita. Gli ultimi non vengono solo da fuori, ma sono anche di Cosenza e dei dintorni».