Il geologo ed ex capo della Prociv regionale parla della scossa del 31 ottobre: «Sisma avvenuto troppo in profondità per causare danni, ma nella nostra regione il rischio resta elevato»
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«Tutti i terremoti sono originati da faglie. Le faglie sono delle fratture profonde della crosta terrestre, ogni volta che una di queste si muove o rompe si genera un sisma. Quello di questa notte è stato generato da una faglia molto profonda, l’ipocentro era a 286 km. Quindi, anche con una magnitudo alta ha dissipato tutta l'energia delle onde sismiche nel percorso che ha compiuto da quelle profondità fino al livello del mare».
Questa la spiegazione tecnica, diffusa attraverso un video dal geologo Carlo Tansi, nonché ex capo della Protezione civile regionale, a seguito della forte scossa verificatasi nella serata di ieri, 31 ottobre, intorno alle 22:42 davanti alla Costa tirrenica, nella zona nord della Calabria.
«Questi sono i terremoti cosiddetti buoni. Sono buoni perché dissipano l'energia in maniera abbastanza elevata. E questi sismi sono legati a faglie profonde, queste rotture profonde sono legati al fatto che la Calabria è una zona di scontro tra due continenti l’Africa e l'Europa. E quando l'Africa scende sotto l'Europa si frattura, si deforma e ogni volta che si rompe dà origine a questi eventi».
«Non dobbiamo avere paura di questi terremoti, ma dobbiamo avere invece paura di quelli legati alle faglie superficiali che sono generalmente originate fino a profondità di 10, 20, 30 km al massimo. Questi sono i cosiddetti terremoti crostali dove le onde arrivano subito in superficie e non dissipano l'energia e quindi possono avere effetti molto distruttivi», ha continuato Tansi.
«Di questi possiamo fare alcuni esempi – prosegue il geologo -. Quello del 1908 di Reggio-Messina, che generò un consequenziale maremoto che causò circa 120.000 morti; il terremoto del 1783 che coinvolse la Calabria centro-meridionale e fece complessivamente 35mila morti e così via. Quello di ieri sera si può definire "innocuo”. Però attenzione, le faglie superficiali non è che dormono, continuano a muoversi e continuano a rompersi. Noi nel 2022 abbiamo una grande arma che in paesi più industrializzati dei nostri utilizzano bene che è la prevenzione sismica. Oggi come oggi non dobbiamo più avere paura del terremoto perché possiamo costruire case ad elevata capacità di resistenza sismica».
«La Calabria purtroppo per una cultura dell'abusivismo, ha 144mila case abusive dove vivono quasi un quarto di calabresi. Quelle case chiaramente saranno le prime a crollare nel caso di terremoti un po' più importanti, più superficiali. Quindi, se noi vogliamo, questi eventi sismici potrebbero diventare un lontano ricordo cambiando la nostra cultura, passando dalla cultura degli scongiuri alla cultura della prevenzione e del rispetto delle regole e delle leggi», ha concluso Carlo Tansi.