«Vogliamo immaginare un ponte tra la Calabria e il Lazio attraverso il peperoncino; del resto la sua forma lo consente». È questo il senso dell’HOTtobre piccante per Antonio Bartalotta, presidente della delegazione romana dell’Accademia del peperoncino.

Giunto alla sua sesta edizione, il festival, in corso a Roma, accoglie i visitatori in un vivaio del quartiere Eur, e propone dibattiti, degustazioni ed eventi artistici per conoscere meglio questa spezia. Trent’anni fa nasceva a Diamante l’Accademia nazionale del peperoncino, da un’idea di Enzo Monaco, giornalista ed esperto di gastronomia. La definì una «spezia popolare e democratica», per la diffusione in tutto il mondo e lo spirito di aggregazione che riesce a ispirare.

In effetti, pasta aglio, olio e peperoncino, magari fuori orario, ed è subito buonumore. Ed ecco che la cuoca ciociara Emanuela Crescenzi, in un sabato pomeriggio un po’ piovoso, cucina il piatto “à la Gualtiero Marchesi”, con gli ingredienti lasciati in infusione prima di soffriggerli. Il tutto innaffiato col vino delle cantine Spadafora. «Vogliamo che i romani, ma anche e soprattutto i calabresi, i tanti che vivono a Roma, vengano a trovarci», dice Bartalotta.

Quest’anno il focus è sui benefici e le proprietà nutrizionali del peperoncino, ma la mostra – con varietà provenienti da ogni parte del mondo miste ai diavolicchi nostrani – fa storcere il naso ai deboli di stomaco. E poi c’è Arturo Rencricca, due volte campione al Festival di Diamante e non solo, che è in grado di mangiare oltre un chilo di peperoncini in mezz’ora: «Non è solo la piccantezza; a me piace il sapore, l’aroma», dice ai curiosi.

«Sono onorato di essere qui, questo festival sta crescendo, come è cresciuto quello di Diamante», sostiene Mariano Casella, presidente del Consiglio comunale della città cosentina. Giunto alla sua 32esima edizione, l’evento, tenutosi lo scorso settembre, continua ad attrarre turisti e visitatori: 100mila in media ogni anno. «Dobbiamo migliorare la proposta turistica nel periodo successivo al pienone estivo - sottolinea Casella -, quest’anno i turisti sono rimasti anche fino ai primi di ottobre».