La campagna, partita ad aprile, proseguirà per ulteriori 4 mesi. Le verifiche si concentrano nelle acque antistanti la spiaggia di Riace
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Dopo un primo mese di indagini archeologiche subacquee, le verifiche nelle acque antistanti la spiaggia di Riace proseguiranno. Così, dopo oltre 50 anni dalla scoperta dei Bronzi, una vasta campagna sta interessando l’area - località “Porto Forticchio” - i cui i guerrieri, simbolo della Calabria nel mondo, vennero ritrovati. Tra aprile e maggio, la Soprintendenza ha effettuato una prima fase di ricerche. Indagini che proseguiranno anche nei prossimi 4 mesi, come anticipato da Skytg24.
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Il via libera, la scorsa primavera, era giunto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che aveva accolto la richiesta avanzata nei mesi scorsi da studiosi ed esperti guidati dal freelance e scrittore Giuseppe Braghò, a seguito di rinvenimenti fortuiti riconducibili secondo l’esperto ai Bronzi di Riace. Si trattava di un manufatto simile a un occhio completo di iride e alette di fissaggio, alcuni grandi chiodi e un rivetto in rame.
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Un altro passaggio si è concretizzato il 19 giugno scorso. La Capitaneria di Porto di Roccella Jonica, responsabile per la zona di Riace Marina, con un'ordinanza ha autorizzato l’interdizione nella zona indicata di ogni attività di transito, navigazione e pesca. Non si parla di scavi ma di ulteriori indagini sostenuti da una sostanziosa tranche di finanziamenti da parte della Regione Calabria, sembra dietro input del Ministero della Cultura a seguito del forte interessamento del sottosegretario di Stato Lucia Borgonzoni.