Dieci quadri per raffigurare l'annunciazione, la nascita e la profezia della morte e della resurrezione attraverso l'amore, l'attesa e la predicazione. Dieci quadri dipinti da note e parole, nati dalla penna di Lorenzo Praticò e incastonati tra brani editi e inediti degli eredi di Mimmo Martino. Così nasce "Abbentu" la nuova creatura dei Mattanza, uno spettacolo di vibrante intensità che ha debuttato nella chiesa degli Ottimati di Reggio Calabria.

Un esordio già potente, ma destinato comunque a crescere, con Lorenzo Praticò, voce narrante, Rosamaria Scopelliti, voce e percussioni, Mario Lo Cascio, chitarre, pianoforte e voce, Teo Megale, fisarmonica, Alfredo Verdini, percussioni e lira calabrese.

Storie della tradizione popolare e brani si intrecciano in una rivisitazione inedita e traboccante di umanità del tempo dell’Avvento. Accanto a Maria e Giuseppe, anche l’arcangelo Gabriele, custode dell’annuncio che portò Gesù nella Storia attraverso il coraggio di Maria, e l’instancabile predicatore Giovanni Battista.Si impreziosisce così del racconto dell'Avvento, e quindi dell'attesa della Natività, dopo il Cantu da Passioni per la Resurrezione di Gesù, il ricco e insostituibile repertorio dei Mattanza.

Una fine alternanza di voci, brani e letture, persone e storie. Rivivono Maria e Giuseppe e, tratto di pregio di questa rivisitazione della Natività, anche Gabriele che deve "custudiri e 'nsignari a vulari" e Giovanni Battista che "pripara la strata". Un monito di speranza coraggioso e necessario in un tempo in cui lo sguardo al futuro può risultare ardito, il presente è sempre più scricchiolante, l'amore è calpestato dalle guerre e l'umanità abdicata. Uno spettacolo attraverso il quale contribuire ancora una volta a Casa Eutopia di Reggio Calabria, e aperto dall’intervento poetico di Lilia e le lettrici vista mare. Continua a leggere su IlReggino.it.