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REGGIO CALABRIA - Era il favorito e non ha deluso le attese. Giuseppe Falcomatà, figlio dell’ex sindaco Italo, sarà l’homo novus del Partito Democratico in riva allo stretto. Le primarie partecipatissime della giornata di ieri, con oltre 15 000 elettori ai seggi, hanno visto la giovane promessa del centrosinistra affermarsi di misura su Mimmo Battaglia. A dividerli, quando i risultati sono stati resi noti a tarda notte, poco più di 200 preferenze. Falcomatà ha ottenuto infatti 6258 voti, Battaglia, qualcosa in più di 6000 consensi. Decisamente più indietro gli altri due candidati con Enzo Amodeo e Filippo Bova, che hanno ottenuto rispettivamente 2.596 e 1.573 voti nei 15 seggi allestiti dal Pd nella città dello stretto.
Il voto nei quartieri. Falcomatà vittorioso nelle sezioni più insidiose: Centro storico, Gallina, Archi, Pellaro, Santa Caterina e Modena. Battaglia ha conquistato Catona, imponendosi con un distacco di circa 500 voti. Vittoria di Bova nella frazione di Terreti, a secco Amodeo.
Il risveglio della gente. Ma è stato, soprattutto un risveglio sotto il profilo della partecipazione. A giudizio dei membri della commissione di Garanzia oltre 19 mila persone si sarebbero recate ai seggi. A testimoniarlo, le lunghe code fino a tarda sera.
Lo scioglimento per 'ndrangheta. Una pagina nuova per il comune di Reggio Calabria, sciolto per contiguità con la ndrangheta nell’Ottobre del 2012 quando alla guida di palazzo “San Giorgio” c’era Demetrio Arena, poi divenuto assessore alle attività produttive della giunta Scopelliti, anch’essa vittima di un’altra condanna quella inflitta al governatore, sempre dal tribunale di Reggio, a sei anni di reclusione per abuso e falso.