La cerimonia di cambio di denominazione alla presenza della vice presidente della Giunta regionale Giusi Princi e della figlia del magistrato Rosanna si terrà lunedì 12 dicembre
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Una settimana dedicata a 5 temi identitari del nostro tempo attraverso i quali valorizzare e fissare il ruolo istituzionale della scuola nel territorio. È l'iniziativa promossa dall'Istituto Comprensivo "Alvaro-Gebbione" di Reggio Calabria, dal titolo: "Settimana dell'identità, del benessere, della bellezza e della cultura", presentata a palazzo San Giorgio dall'assessore all'istruzione Lucia Anita Nucera, dalla dirigente scolastica Adriana Labate, dalla vice dirigente Antonella Bonacci e dalla docente e scrittrice Ilda Tripodi.
Una realtà scolastica importante, la "Alvaro-Gebbione", in uno dei quartieri più popolosi e attivi della zona sud della città. Da lunedì 12 e fino a venerdì 16, cinque diverse giornate di confronto con gli studenti. Si comincerà lunedì con la cerimonia di cambio di denominazione della scuola, da "Alvaro-Gebbione" ad "Alvaro-Scopelliti", alla presenza della vice presidente della Giunta regionale Giusi Princi e Rosanna Scopelliti, figlia di Antonino Scopelliti, il magistrato di Cassazione ucciso in un agguato di mafia il 9 agosto 1991 a Piale di Villa San Giovanni.
Da una parte un grande autore e protagonista della cultura calabrese del '900, dall'altra la figura di un alto magistrato, assassinato per la sua integrità morale e professionale. Stili alimentari e prevenzione dell'obesità nella seconda giornata, la bellezza, non solo quella del paesaggio e dell'arte antica, ma anche il benessere psicologico condizionato dall'aspetto fisico, le due sessioni della terza giornata. Dell'infanzia, tra dispersione e qualità della vita, si occuperà, nella quarta giornata, il Garante regionale per l'Infanzia e l'adolescenza Antonio Marziale assieme a Lucio Ficara, docente e giornalista de "La Tecnica della Scuola".
Chiusura dedicata alla cultura con la giornata dedicata a Corrado Alvaro. "La scuola oltre alla diffusione del sapere, all'educazione ed alla formazione è un presidio stabile del territorio" ha affermato Labate che sui programmi di dimensionamento scolastico ha messo in guardia sul rischio che futuri accorpamenti possano determinare l'impoverimento di interi territori, non solo periferici, ma persino all'interno di grossi centri abitati.