Quindici anni fa la morte terrena della Serva di Dio Natuzza Evolo. All'età di 85 anni il primo novembre del 2009, infatti, la mistica con le stigmate di Paravati esalava l’ultimo respiro, rendendo l’anima a Dio. Qualche ora prima, l’allora vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, era andato a trovarla agonizzante all’interno della sua stanzetta ubicata nella casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca”, assistendo a una scena che sarebbe rimasta impressa nella sua mente. Nello specifico, allo slancio con cui, con le ultime forze, mamma Natuzza ha cercato di baciare il crocifisso che lui teneva sul petto.

Due giorni dopo, lo stesso presule – durante le esequie presiedute dal sagrato della costruenda grande chiesa della Villa della Gioia, davanti a decine di migliaia di pellegrini giunti da ogni dove nonostante la pioggia battente – non esitò ad affermare con decisione che “Natuzza è già santa tra i santi del cielo”. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti. Nel frattempo, infatti, lo stesso presule ne ha avviato il processo di beatificazione, mentre ad aprire l’edificio sacro al culto, a dedicarlo al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” ed, infine, ad elevarlo a santuario mariano ci ha pensato il suo successore, monsignor Attilio Nostro. Continua a leggere su IlVibonese