Istruzione e legalità due facce della stessa medaglia. I bambini di oggi, se privati di adeguati percorsi didattici e pedagogici, sono destinati a diventare i delinquenti di domani, involontarie vittime di un processo di arretramento della comunità, innescato dalla povertà educativa. Mario Caligiuri, direttore del laboratorio sulle Politiche Educative dell'Eurispes, riporta sotto la lente i dati che inchiodano la Calabria agli ultimi posti per tasso di scolarizzazione e formazione.

Dal disagio sociale le nuove leve della criminalità

Statistiche destinate nel tempo ad alimentare il disagio sociale ed a porre un freno alle opportunità di sviluppo economico. «La povertà educativa è un dato che viene studiato da Save the Children da qualche anno. Una ricerca che dimostra come l'assenza di strutture, per esempio, gli asili nido, oppure di altri percorsi di accompagnamento alla crescita che possono consentire di sviluppare aspirazioni e talenti, soprattutto nei primi anni di vita, genera nel prosieguo della vita un disagio che poi diventa difficile da contenere». Secondo Caligiuri questo disagio influisce pure sulle organizzazioni criminali che da questo disagio possono attingere nuove leve: «Potremmo stabilire con grande attendibilità – dice Caligiuri - i nomi e i cognomi di chi tra 15-20 anni assumerà comportamenti delinquenziali nei confronti della società».

Le insidie dell’abuso delle nuove tecnologie

Ci sono poi altre insidie che accompagnano la crescita delle nuove generazioni, legate soprattutto all’abuso dei dispositivi tecnologici: «Noi viviamo sempre di più in tre dimensioni integrate – sostiene Caligiuri che è anche direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria - Quella fisica, quella digitale e quella ibridata, che è destinata a diventare quella prevalente. Questo sta provocando una metamorfosi del mondo, per cui nulla sarà più come prima. Quindi sia l'organizzazione sociale, sia il lavoro, sia anche le attività criminali saranno profondamente trasformate da questo impatto sconvolgente. I dati della povertà educativa della Calabria in questa ottica invitano a delle riflessioni attente. Dobbiamo investire sulla legalità per promuovere lo sviluppo e il futuro della nostra regione. Perché il futuro non si aspetta, il futuro si prepara».