Un centro ad alta intensità educativa per contrastare tramite l’accompagnamento allo studio, laboratori artistici e creativi, attività motorie, educazione ambientale e tanto altro ancora il fenomeno della povertà educativa. Si chiama Punto Luce ed è promosso da Save The Children - l’organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro - in collaborazione con l’Associazione Civitas Solis, che da anni opera per la promozione delle politiche giovanili sul territorio della Locride.

A livello nazionale i centri Punto Luce sono 26 distribuiti in 15 regioni nelle periferie e nei territori più carenti di opportunità e servizi per minori. In Calabria sono tre, uno a Scalea e due nella Locride, a San Luca e a Platì. E proprio il Punto Luce di Platì nel pomeriggio di ieri ha voluto celebrare i primi tre anni di impegno giornaliero sul territorio.

«Purtroppo il 31 di luglio è stata presentata un’indagine Istat dal Sole24Ore in cui emerge che Platì è tra i 15 comuni meno scolarizzati d’Italia - ha spiegato ai nostri microfoni il sindaco di Platì Rosario Sergi -. Sono dati che sottolineano come questo in cui viviamo rappresenti veramente un territorio che ha necessità di un supporto per superare la povertà educativa e per dare slancio allo sviluppo sociale del paese».

Assieme al sindaco di Platì, l’evento ha registrato la presenza e gli interventi anche del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto; della direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children Raffaela Milano e della rappresentante regionale per la Calabria dei programmi di Save the Children Carla Sorgiovanni; del direttore di Civitas Solis Francesco Mollace; del prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani; dei sindaci dei comuni di San Luca, Bruno Bartolo; Africo, Domenico Modaffari e Careri, Giuseppe Pipicella, oltre che della dirigente dell’I.C. Edmondo De Amicis di Platì, Daniela Perrone.

Nei primi tre anni di attività il centro ha offerto gratuitamente a quasi 400 bambini, bambine e adolescenti tra i 6 ai 17 anni la possibilità di apprendere, sperimentare e sviluppare le proprie aspirazioni. «Il Punto Luce vuole soprattutto far fiorire i talenti e le capacità - ha commentato la direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children Raffaela Milano - perché ciascun bambino e ciascuna bambina riconosca i propri talenti, acquisti fiducia nei propri mezzi e possa costruire il proprio futuro educativo nel migliore dei modi. Bisogna fare in modo che questo territorio si arricchisca delle competenze e dei saperi di tanti ragazzi e ragazze che invece in tanti casi hanno dovuto lasciare questa terra magari per trovare lavoro altrove».

A moderare la discussione nel corso dell’evento la rappresentante regionale per la Calabria dei programmi di Save the Children Carla Sorgiovanni, che ha sottolineato come sia stata positiva la risposta della comunità sin dall’apertura del centro: «Abbiamo ricevuto sin da subito una calorosa accoglienza sia da parte dei bambini, delle bambine e degli adolescenti che da parte delle loro famiglie, a dimostrazione che questo è un territorio che ha sete e ha fame di opportunità di crescita».

A conclusione dell’evento l’intervento del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che si è rivolto direttamente ai bambini spiegando affettuosamente come sia importante per loro investire sul proprio futuro tramite l’istruzione scolastica e come il suo lavoro consista nel metterli nelle condizioni di poter fare questo investimento senza dover lasciare la propria terra. Il presidente Occhiuto si è inoltre detto positivamente colpito circa il coinvolgimento dei ragazzi all’interno del centro «È bello vedere questi ragazzi entusiasti studiare e giocare all’interno del centro, intervenire sulla povertà educativa significa rendere più liberi questi ragazzi».

Infine, sulla richiesta che i dirigenti di Save The Children hanno fatto al presidente Occhiuto circa la possibilità di approvare una legge sul contrasto alla povertà educativa il governatore ha risposto: «Questa disponibilità io ve la offro e anzi, dico a voi, in un regime di sussidiarietà, di pensare a una bozza, ad un testo che coinvolga la scuola, le amministrazioni, le organizzazioni di promozione sociale e che faccia diventare questo un modello, un esempio anche per altre realtà della regione. Io sono impegnato a farla approvare entro fine anno se questa legge me la date in mano».