Se esistessero racconti pasquali così come abbondano quelli natalizi, la vicenda del pitbull Tyson meriterebbe un posto d’onore. Eppure, mentre il Natale ha saputo intrecciare storie e simboli a ogni angolo di dicembre, la Pasqua resta spesso priva di narrazioni capaci di scaldare il cuore. La storia di Tyson, però, è reale. È quella di un cane che, dopo un episodio di aggressione, è finito nel canile rifugio di Mendicino. Lì ha trascorso sei lunghi anni, confinato in un box, fino a quando l’associazione cosentina "Gli Invisibili" ha deciso di cambiare il suo destino.

Grazie alla loro azione e alla collaborazione con la Fondazione Cave Canem, il pitbull Tyson ha adesso una seconda possibilità. Il Dog Trainer Manager Mirko Zuccari, che ha conosciuto il cane a Cosenza un mese e mezzo fa. «Dopo cinque anni è uscito dal box», racconta Zuccari. «Sull'erba era quasi disorientato, sembrava non riconoscere quella sensazione. Ma si è fidato e pochi minuti dopo siamo usciti per una passeggiata».

Il pitbull Tyson è arrivato ieri a Roma per la sua seconda vita

Ieri, nel giorno in cui si celebra la Passione di Gesù, il pitbull Tyson ha celebrato la propria personalissima Pasqua. Il cane è infatti arrivato a Roma, dove ha subito riconosciuto Mirko. «È stato accolto stabilmente nel programma Nessuno Escluso e inizierà un percorso di recupero». Percorso con un'idea alla base, ovvero «poter concedere a cani considerati "irrecuperabili" una seconda chance». Lo spiega Chiara Muzzini, educatrice cinofila della Fondazione Cave Canem.

«Preziosissima, per la storia di Tyson, è stata la collaborazione con "Gli Invisibili" di Cosenza, che ci hanno dato una grossa mano. Adesso Tyson può rinascere». Si cercherà di trovare per il cane una nuova casa, ma soprattutto si cercherà di ridargli una vita dopo i sei anni trascorsi nel box a Mendicino. Una storia di Pasqua, quella del pitbull Tyson che, se la letteratura avesse preferito la primavera a dicembre, troverebbe sicuramente posto in un'antologia.