Le conseguenze dell’invasione russa e i possibili scenari sul mondo e sull’Europa. Dove si fermerà Putin? Ne abbiamo parlato con Gabriele Checchia - GUARDA LA PUNTATA
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La guerra in Europa sembrava impossibile ed impossibile è fare previsioni sugli scenari futuri. Del conflitto in Ucraina, hanno discusso Gabriele Checchia, già ambasciatore Nato e Ocse, e il direttore editoriale Alessandro Russo a Piazza Parlamento.
«Nessuno ha oggi certezza di quello che può avvenire. Certamente il fatto che Putin abbia evocato il possibile utilizzo dell’arma nucleare come strumento offensivo in risposta a interferenze occidentali è inquietante. Fino a poco tempo fa avrei detto che era un bluff, oggi non mi sento di escludere che si passi dalle parole ai fatti».
È difficile dire dove si fermerà Putin: «Alcuni addirittura ipotizzano che egli possa decidere di estendere la propria azione fino alla Georgia e fino alla Moldavia. Ma il timore che possa spingere l’asticella è alto». Se dovesse toccare il territorio Nato potrebbero esserci conseguenze catastrofiche.
Le piazze probabilmente non faranno cambiare idea al signore del Cremlino ma bisogna «prendere atto del coraggio di parte della società civile russa in difesa della pace e dei valori democratici. Sono persone che pagano un prezzo alto, questo significa che la Russia non si identifica solo con Putin».
Sbagliato secondo Checchia chiudere i canali di dialogo: «Della Russia abbiamo bisogno sui negoziati fondamentali e tanti altri dossier di rilevanza per l’umanità. Dobbiamo lavorare per mantenere questo filo. Anche il Vaticano si sta muovendo per mantenere un canale di dialogo con la Russia. Èun paese troppo importante per essere escluso. Ci sono tante aree di possibili crisi che non potranno riprendere stabilità senza la ripresa di un dialogo con la Russia».