Rappresentanti istituzionali, della società civile a confronto sul Piano regionale di gestione dei rifiuti. Stamattina a Reggio Calabria al teatro Cilea. Come chiarisce la moderatrice, Monica D’Ambrosio, direttore Ricicla.tv: «Da un lato la crescente produzione di rifiuti si scontra con sistema di riforme che ha previsto nel 2026 il nostro Paese passo verso la transizione ecologica». Un dialogo a cui partecipato anche dall'Ordine degli ingegneri della Calabria, presente la vicepresidente reggina Margherita Tripodi.

Le strategie di Arrical

Nuove sfide sulle quali le città calabresi devono iniziare a investire, a sentire il commissario Arrical, Bruno Gualtieri: «La nuova strategia è quella di puntare non più sui Tmb (impianti di trattamento meccanico biologico), ma sul recupero del materiale, ossia le linee ReMat. L'obiettivo in cui bisogna cimentarsi non è più la raccolta differenziata ma il riciclaggio. E se dobbiamo raggiungere il 60% nel 2035 dobbiamo puntare a una differenziata dell'80%. Un compito arduo per una Regione che è al 53% e deve camminare». Il commissario poi si sofferma sul traghettamento verso Arrical: «Io penso che i sindaci abbiano compreso che devono aderire, perché Arrical è composta da 400 sindaci, non da un commissario che fa le politiche dei gestori, uno dei quali, per l'idrico è Sorical, per i rifiuti dobbiamo trovarne tre». Restano tuttavia tante incognite, tra cui l'impiantistica di smaltimento dei rifiuti forse ancora deficitaria «Ma grazie all'ausilio degli impianti privati – afferma il commissario - siamo arrivati all'autosufficienza. È chiaro che bisogna fare gli impianti pubblici, ma intanto respiriamo». «A Reggio - aggiunge infine il commissario - bisogna dare una mano a spingere sulla differenziata come a Crotone, due città che si attestano in media al 35% e rispetto al 65% di raccolta differenziata bisogna camminare, ma rispetto al 65% di riciclo bisogna correre e bisogna aiutarli finanziariamente per mettere in linea l'efficacia. E infine promette che «entro la prossima estate non sarà più necessario portare fuori i rifiuti».

Nuova governance

Sullo stato di avanzamento della governance unica si sofferma Salvatore Siviglia, direttore generale dipartimento territorio e tutela dell’ambiente Regione Calabria. Partendo dal «Processo di riforma con l'ente regionale che consente di centralizzare gli aspetti legati sia ai rifiuti che all'idrico. Dopo il serrato confronto con i comuni siamo in avanzato stato di definizione del percorso con 150 sindaci. Puntiamo di avere il nuovo organismo entro l'estate». E poi evidenzia che «il nuovo piano dei rifiuti approvato vuole garantire la limitazione di scarti in discariche per una gestione oculata con l'utilizzo degli stessi per produrre energia. È stato avviato il bando per i ricevitori di Gioia Tauro – chiosa - dovremmo valorizzare non solo i rifiuti dell'ex Ato di Reggio, ma anche quelli di Cosenza. In questo contesto porteremo a rifiuti i fanghi provenienti da depurazione, cosa che ci consentirà di limitare al massimo la produzione di rifiuti nelle discariche e portare maggior produzione di energie di cui il Paese ha bisogno».


Termovalorizzatore di Gioia Tauro

Chiarezza infine sullo stato dell'arte del termovalorizzatore di Gioia Tauro: «Avevamo fatto un bando estremamente innovativo per avere impianti performanti di produzione energetica e riduzione di carico inquinante, le offerte ricevute non sono state ritenute congrue. Lo abbiamo rifatto e abbiamo due partecipanti. Abbiamo nominato la commissione di gara per la valutazione delle offerte e speriamo di avere entro poco questo nuovo progetto che metteremo a bando».