«È importante che il governo ci stia vicino, perché la sanità della Calabria è in macerie. Oggi che il sistema sanitario nazionale vive problemi gravi in seguito al Covid, il sistema sanitario calabrese li vive in maniera ancora più consistente». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervistato da Lavinia Spingardi ad “Agenda”, su SkyTg24.

«Faccio l’esempio del reclutamento dei medici - ha aggiunto -: è difficile trovare medici per i pronto soccorso anche in Veneto e in Lombardia, in una Regione come la Calabria, che ha un sistema sanitario poco attrattivo, è ancora più difficile. Ho chiesto al governo di fare in modo che in Calabria si possano assumere dei medici così come si assumono i magistrati, i poliziotti. Se un magistrato viene in Calabria ha, giustamente, benefici di carriera ed economici, perché siamo una zona disagiata. Allora io dico all’esecutivo nazionale, datemi la possibilità di fare in modo che se un medico partecipa ad una procedura concorsuale in Calabria e decide di lavorare da noi - magari in un pronto soccorso difficile come quelli di Gioia Tauro, di Locri di Polistena - due anni di lavoro gli valgono il doppio, così come per i magistrati. La sanità è zona disagiata in Calabria, altrimenti un commissariamento di 12 anni non avrebbe avuto ragione di esserci», ha sottolineato il governatore Occhiuto.

Spazio poi ad un altro tema caldo, quello dell'autonomia differenziata. «La Costituzione va attuata tutta: l’articolo 116, il 117 e il 119. Dalla riforma del Titolo V questi articoli sono rimasti sulla carta. Non ho pregiudizi nei confronti dell’autonomia differenziata, l’ho detto al ministro Calderoli. Ci sono alcune materie che possono essere demandate alle Regioni e che possono diventare un’opportunità e un’occasione di sviluppo per tanti territori», ha detto il governatore calabrese ai microfoni di SkyTg24.

«Ma l’autonomia differenziata, per funzionare, ha bisogno che i diritti civili e sociali siano garantiti nello stesso modo dappertutto, attualmente non è così nel nostro Paese. Le risorse per i servizi essenziali devono essere erogate non in ragione dell’ingiusto criterio della spesa storica - finora è stato così -, ma in ragione dei fabbisogni. Per fare questo deve funzionare il fondo di perequazione, che non ha mai funzionato. Quindi, sì all’autonomia differenziata, a condizione che siano realizzate anche le altre indicazioni che ci dà la Costituzione. L’autonomia differenziata nella nostra Carta è una possibilità che si può dare alle Regioni, invece il riconoscimento dei diritti allo stesso modo, su tutto il territorio nazionale, è indicato come un dovere dello Stato. Allora, realizziamo tutto: prima i doveri e poi le possibilità», ha sottolineato il governatore Occhiuto.