VIDEO | Si moltiplicano gli appelli dei sindaci per un corretto uso dell’acqua potabile al fine di limitare gli sprechi mentre Sorical ha attivato pozzi dismessi
Tutti gli articoli di Attualità
La prima pioggia è stata utile, ma dopo mesi di assenza non ha scacciato la siccità che resta a livelli preoccupanti, soprattutto lungo la fascia ionica reggina. Sebbene i fenomeni siano stati a tratti molto intensi, non hanno portato alcun beneficio e le preoccupazioni per la carenza idrica comunque restano. Migliaia di persone rischiano da un momento all’altro di rimanere senza acqua nelle loro abitazioni. I Comuni, dal canto loro, cercano di garantire il minimo indispensabile con l’uso di cisterne ed autobotti. Soluzioni tampone che, però, possono mitigare solo in parte gli effetti di questa prolungata grande sete.
E mentre il Consiglio dei Ministri ha dichiarato pochi giorni fa lo stato di emergenza per la durata di sei mesi garantendo ristori per quasi sette milioni di euro, diversi amministratori locali hanno invitato la popolazione ad un razionale e corretto uso dell’acqua al fine di evitare inutili sprechi e limitare l’uso del prezioso liquido per gli usi strettamente indispensabili. Una situazione paradossale per chi ha goduto finora della fortuna di vivere in un territorio ricco d’acqua e di riserve naturali ma poverissimo di infrastrutture idriche per il fabbisogno della popolazione.
In queste ultime settimane Sorical ha riattivato decine di pozzi dismessi, altrettanti pozzi privati sono stati requisiti e le loro acque canalizzate nelle condotte comunali. Si stanno conducendo forsennatamente anche nuove indagini geologiche al fine di trovare nuove falde acquifere per aprire nuovi pozzi. A quanto si apprende l’emergenza durerà ancora, purtroppo, e si spera per poco. Ma qualora dovesse continuare di questo passo anche nel mese di ottobre, all’orizzonte si apriranno scenari poco confortanti.