È la città pitagorica la destinazione meno fortunata per le tariffe a cavallo delle feste. Il piccolo aeroporto Sant’Anna resta quello più “salato” da raggiungere. Non va meglio a Reggio. Prezzi più contenuti per lo scalo di Lamezia Terme.
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Come se non bastassero gli aumenti esponenziali (con punte fino al 96%) per le tariffe dei treni verso la Calabria, nella settimana delle feste a cavallo tra Natale e capodanno, anche quest’anno come ormai succede da tempo, i costi per prenotare un biglietto andata e ritorno dalle maggiori città del Paese verso i tre aeroporti calabresi si impennano. Con buona pace di lavoratori e studenti che, se non hanno ancora acquistato un biglietto, potrebbero trovare sotto l’albero l’ennesima bastonata.
Uno scenario che si ripropone uguale ad ogni festività (Natale, Pasqua, Ferragosto), quando la domanda di mobilità sale e l’offerta (che pure è sensibilmente migliorata da quando il Minniti di Reggio ha aumentato voli e destinazioni) non è sufficiente a soddisfare le esigenze dei tanti che intendono tornare a casa per il periodo delle vacanze.
Nella nostra simulazione – che prevede Roma e Milano come città di partenza e di ritorno – abbiamo preso in considerazione un periodo di poco più di dieci giorni, con andata a cavallo tra il weekend che precede il Natale e ritorno il 2 di gennaio, quando anche l’ultima “mangiata” natalizia sarà archiviata.
Per Crotone
È Crotone, come al solito, la destinazione meno fortunata per le tariffe a cavallo delle feste. Il piccolo aeroporto di Sant’Anna, appena “rinvigorito” dalle nuove rotte garantite dalle compagnie low cost, resta quello più “salato” da raggiungere. Un biglietto andata e ritorno da Roma per la città pitagorica costa, in media, tra i 250 e i 300 euro a passeggero, anche se ancora esistono sul mercato tariffe in offerta che si possono acquistare con meno di 200 euro. Ma più passa il tempo più i costi sono destinati inevitabilmente a salire.
Non va meglio sulla tratta che collega la Lombardia (l’aeroporto di Crotone è collegato con quello di Orio al Serio, in provincia di Bergamo) alla Calabria. in questo caso, un biglietto con volo diretto può arrivare a costare quasi 450 euro. A meno che non si decida per un volo con scali intermedi a Cracovia (in Polonia) e Roma per un viaggio della durata di quasi dieci ore: in questo caso si può risparmiare fino a cento euro.
Verso Reggio Calabria
Non vanno meglio le cose sulle rive dello Stretto. Il Tito Minniti infatti, nonostante il “boom” di passeggeri dovuti alle compagnie low cost che hanno portato lo scalo reggino a scalare le classifiche degli scali italiani, resta, nel periodo maggiore domanda per i tanti residenti fuori sede, piuttosto costoso da raggiungere. Ci vogliono più di 300 euro (ma i posti rimasti in vendita on line sono davvero pochi) per assicurarsi un biglietto di andata e ritorno tra Milano e la punta dello stivale. Prezzi destinati a salire e che già, in alcuni casi, hanno sfondato il muro dei 400 euro. Medesimo discorso anche per quanto riguarda la tariffa per gli aerei che partono dalla Capitale: per raggiungere Reggio da Roma nel periodo preso in esame e con un volo diretto, servono almeno 320 euro, non proprio caramelle. La “rivoluzione” del Minniti infatti ha riguardato principalmente le tratte da e verso le destinazioni estere, tanto che, volendo prendere in esame lo stesso periodo di tempo, il viaggiatore reggino pagherebbe meno (circa 170 euro) per un biglietto andate e ritorno verso Dussendorf, in Germania.
Prezzi più contenuti a Lamezia
Vanno decisamente meglio le cose con Lamezia. Da sempre considerato il maggiore aeroporto calabrese, lo scalo di Sant’Eufemia è quello a cui sono associate le tariffe più convenienti. Ancora piuttosto abbordabili i biglietti da Roma, con tariffe che si aggirano tra i 110 e i 140 euro a persona.
Più salati invece i costi per raggiungere la Calabria dalla Lombardia. Un biglietto con volo diretto da Milano o da Orio al Serio si può trovare ancora a poco più di 250 euro con picchi che però hanno già sfondato la quota dei 350 e puntano decisamente verso l’alto. Ritardatari e viaggiatori dell’ultimo minuto avvisati.