La riforma che disciplina l’accesso alla facoltà non convince tutti. Nel nuovo testo la selezione è solo rimandata. «Non si sa dove si va a parare»
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Numero chiuso a medicina addio, ma solo per il primo semestre. È stato approvato dalla Camera il testo che riforma l’ingresso alla facoltà di medicina abolendo l’odiato quiz, su base nazionale, che sfoltiva le schiere di aspiranti medici. «Per quanto riguarda la riforma non ne conosco il contenuto e non sono un medico. Bisogna chiedere agli addetti» – confessa un cittadino intercettato in centro città a Catanzaro.
Sulle ultime novità normative non tutti sono preparati. Ma la l’interesse aumenta per chi ha almeno un familiare che abbia sostenuto il famigerato quiz. «In famiglia abbiamo subito gli effetti del numero chiuso a suo tempo per una mia nipote che non è riuscita ad entrare» - spiega una donna.
«Chiaramente non eravamo già d’accordo prima. Attualmente però è un girarci intorno perché le disponibilità delle aule non ci sono. Prima o poi ci si scontrerà con questa nuova riforma e bisogna aggiungere che anche prima la selezione sarebbe avvenuta con il passare del tempo. Ci fa piacere da una parte per i ragazzi che hanno fiducia ad entrare in una facoltà che desiderano però non si sa dove si andrà alla fine a parare».
La riforma prevede infatti un semestre filtro. Gli studenti potranno accedere alle lezioni del primo semestre a conclusione del quale dovranno sottoporsi ad una selezione. Solo chi la supererà potrà continuare il percorso accademico.
«Hanno fatto bene, era ora» commenta una donna in riferimento all’abolizione del numero chiuso. «Non era giusto, la facoltà deve essere aperta a tutti i ragazzi. Poi ci saranno le prove di ammissione, quindi, passerà il migliore, la preparazione lì si vedrà».
Ma non tutti sono favorevoli alla riforma: «Ritengo che il numero chiuso sia una opportunità per fare una preselezione per quegli studenti che sono più portati e più capaci e quindi possono avere maggiori chance rispetto ad altri studenti che ingolferebbero il sistema senza avere i requisiti richiesti dal corso di laurea» argomenta un altro cittadino.
«I quiz erano la cosa più stupida di questo mondo» commenta un uomo. «Hanno fatto senz’altro bene ad eliminarli purché non si tratti di un escamotage per rimandare la selezione a dopo il primo semestre. Se non c’è questo trucco nascosto è una cosa buona altrimenti è una delle solite cose all’italiana».