Leandro è un giovane imprenditore agricolo di Taurianova. E sin da piccolo aveva le idee chiare. Per lui la terra è vita. Con il suo impegno e le sue iniziative è diventato un riferimento per un’intera area. «Non ho mai pensato di lasciare la Calabria, ho sempre creduto in questa regione e continuo a credere che abbia grandi potenzialità».

Eppure tanti ragazzi dicono che in Calabria non c’è niente, non c’è futuro, non c’è speranza… 
«I nostri genitori ci hanno allontanati dal pensiero di poter rimanere e fare qualcosa nella nostra terra e più in generale c’è sempre stato questo mito che altrove si vive meglio. Negli anni passati, forme di lavoro sottopagato e ancora oggi la carenza di servizi pubblici (sanità, cultura) hanno completato l’opera. Purtroppo più continua a svuotarsi di giovani e più si alimenterà questa spirale».

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Con Leandro, che nella terra crede fermamente, discutiamo del fatto che dopo decenni di investimenti statali, leggi speciali e progetti regionali, l’economia calabrese sembra in una continua recessione, mentre tutti gli altri indici sono sempre i più bassi d’Europa.
«Spesso le misure adottate per far rialzare l’economia della nostra terra non sono delle vere e proprie risposte alle difficoltà esistenti e soprattutto non c’è una linea politica che guidi gli investimenti coerentemente con le risorse che il nostro territorio offre. Coloro che fanno sforzi immani per portare avanti progetti imprenditoriali validi non hanno il supporto adeguato da parte delle istituzioni oltre agli evidenti limiti territoriali».

L’agricoltura sembra avviarsi verso una profonda crisi. Eppure le risorse finanziarie sono tante e spesso non vengono utilizzate. C’è la brutta novità del clima impazzito. E c’è un mercato che spesso sembra fuori controllo.
«Non c’è coerenza tra economia di produzione ed economia di vendita, spesso i produttori si spaccano la schiena per vedere una scarsa remunerazione a fronte di forti guadagni concentrati nella parte alta della filiera. Fino a quando questa forbice non si restringerà l’agricoltura e gli agricoltori non avranno respiro».

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Mentre per quanto riguarda il clima la situazione sembra evolversi al peggio
«Il clima è la variante negativa dei nostri tempi, ovviamente le scarse attenzioni della politica verso le questioni climatiche si abbatteranno come una mannaia, dando il colpo di grazia ad un settore già martoriato».

Problemi anche per i finanziamenti…
«Per quanto concerne i finanziamenti messi in campo, spesso sono tardivi, se pensiamo che il tempo che passa dalla presentazione di un progetto Psr all’erogazione degli aiuti, passano oltre 3 anni. E così si capisce quanto siano inadeguati, in tempi in cui le variazioni del mercato sono repentine. Da questo punto di vista sembra che in regione si muova qualcosa di positivo, speriamo sia così».

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L’autonomia differenziata sarà un altro duro colpo alle speranze del sud. E questo Leandro, che è un giovane attento e impegnato, l’ha capito benissimo.
«È una misura insensata ed estremamente penalizzante per la nostra regione che già non versa in buone condizioni. Questa follia politica dimostra la lontananza di quest’ultima verso i reali problemi che affliggono la nostra Calabria, quindi se chi dovrebbe conoscere le difficoltà per trovare soluzioni si dimostra così incapace, non possiamo attenderci che la sorte della nostra terra possa passare per le loro mani. L’unica speranza sono i giovani ma si torna alla seconda domanda».

Leandro non si ferma mai. Sta già preparando la terza edizione del ‘Villaggio Sud Agrifest” Tre giorni, immersi nel verde dello straordinario scenario di Località Vatoni, a Taurianova, per raccontare e vivere la storia della nostra terra, fra dibattiti, concerti, arte, cultura. Un progetto di innovazione territoriale che ha l'obiettivo di creare sinergie tra il mondo dell'agricoltura e quello della sostenibilità ambientale, dell'innovazione tecnologica, del lavoro etico e giovanile.