Il videoreporter di Lac, Saverio Caracciolo conquista la menzione d'onore nell'ambito della quarta edizione del Festival del cinema rurale e contadino in scena a Commessaggio in provincia di Mantova. A catturare l'attenzione della giuria, "La terra cotta preistorica". Il viaggio parte dall’altopiano del Monte Poro, Nel Vibonese. In particolare a Torre Galli, tra il 1922 e il 1923 l’archeologo Paolo Orsi portò alla luce una necropoli della prima età del ferro rinvenendo più di 300 tombe dotate di numerose suppellettili sepolcrali. I ritrovamenti confermarono la presenza di antichissime popolazioni prima dell’arrivo dei greci.

L’81enne Cosmo Rombolà, studioso di Caria, fin da giovane rimase affascinato da queste civiltà. Un amore nato studiando i contenuti delle tombe e che l’ha portato anche a riprodurne il vasellame, utilizzando le stesse misure e tecniche, vale a dire la cottura sotto terra, alimentando la fornace con fascine di legno per diverse ore.  Non solo. Cosmo si è cimentato finanche nella realizzazione e cottura della pitta, una focaccia, alimento principale delle popolazioni pre-elleniche. Un racconto che ha affascinato i giurati del Festival lombardo, nato appunto per promuovere l’identità rurale, ambientale, culturale contadina. «Dedico questa menzione a Cosimo Rombolà, protagonista indiscusso del documentario, ma anche a tutta la comunità di Caria Di Drapia», il breve commento di Caracciolo.
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