La diversità non è un limite. Questo il messaggio degli studenti calabresi. Il loro disegno e quello realizzato dai bambini di Segrate sono stati presentanti anche in occasione della seconda serata del Festival
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La diversità non è un limite. Ed è questo il messaggio più potente che hanno lanciato gli studenti dell’Istituto comprensivo di Taverna, in provincia di Catanzaro. I loro ermellini sono tra i finalisti selezionati tra centinaia di elaborati realizzati dagli allievi delle classi del primo ciclo provenienti da tutta Italia. Insieme alla coppia di fiori ideati dai bimbi dell’Istituto comprensivo AB Sabin di Sagrate (Milano), gareggiano nell’ambito del concorso di idee “La scuola per le Mascotte di Milano Cortina 2026”. Il disegno che otterrà maggiori preferenze (si può votare sul sito internet MilanoCortina2026) rappresenterà le mascotte dell’atteso evento sportivo internazionale.
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Il contest per le Olimpiadi
L’iniziativa è stata promossa nel 2021 dalla Fondazione Milano Cortina 2026 e dal Ministero dell’Istruzione. Sono stati coinvolti centinaia di studenti e docenti. Ben 400 le domande di adesione e 1600 le idee progettuali ricevute dai promotori del contest. Hanno partecipato 681 classi e 82 scuole. Tra cui quella di Taverna che gioca la partita finale con i suoi due simpaticissimi animaletti. Il loro lavoro è stato presentato anche in occasione della seconda serata del Festival di Sanremo.
La proposta della scuola di Taverna
L’elaborato promosso dai ragazzi del centro della provincia di Catanzaro, presentato dai conduttori Gianni Morandi e Amadeus, è un invito al lavoro di squadra capace di valorizzare le caratteristiche “uniche” di ciascuno di noi. I due ermellini hanno un’idea fissa: gareggiare in tutte le discipline sportive dando il massimo in ogni prova perché le Olimpiadi e Paralimpiadi rappresentano i Giochi di tutti. Tutti gli altri animali li osservano con curiosità. Poi comprendono il duro lavoro dei due ermellini, il loro sacrificio, e danno loro sostegno totale. La diversità come forza e non come debolezza è il filo che unisce con la proposta avanzata dai piccoli allievi di Segrate. Qui i protagonisti sono una stella alpina e un bucaneve, fiori simbolo della montagna.