C’è un freddo pungente nel cortile dell’ospedale Ciaccio De Lellis (ex Pugliese-Ciaccio) ora integrato nell’unica Azienda catanzarese “Renato Dulbecco”. Ma l’allegro vociare dei ragazzi, in evidente allestimento teatrale, fa dimenticare le temperature dicembrine. Un movimento sicuramente insolito davanti ad un luogo di sofferenza, dove sono curati malati oncologici ed ematologici, indeboliti da forti terapie e spesso demoralizzati.

I giovani sono studenti dell’Istituto d’Istruzione superiore “De Nobili”, un polo didattico che accorpa Liceo Linguistico, Artistico e Scienze Umane. Sono qui per una iniziativa più che encomibile: da tempo portano in scena, tra le tante, una parodia musicale del capolavoro manzoniano che hanno titolato “Gli sposi promossi”. Referente del progetto è una loro insegnante, B.B., che in questo periodo non può guidarli come di solito tra teatri ed altri luoghi di aggregazione. È ricoverata proprio lì e loro non ci hanno pensato su troppo. Hanno chiesto tutte le necessarie autorizzazioni e si sono attrezzati per allestire una rappresentazione natalizia all'aperto, dedicata alla loro coordinatrice ed a tutti i pazienti.

Così alle 9.00 in punto, o quasi, sotto lo sguardo compiaciuto  del dirigente dell’Unità Ematologica Marco Rossi e del dottore Giuseppe Magro per l’ospedale oltre a decine di infermieri; del dirigente scolastico Angelo Gagliardi, delle insegnanti Antonietta Sestito e Giuseppina Pistoia, i ragazzi hanno iniziato il recital. Musiche, scenette e gags con improbabili Renzo e Lucia, don Abbondio, don Rodrigo, Azzeccagarbugli e tutti i personaggi dell’opera per 40 minuti di vero amore e spensieratezza.

Forse non tutti diventeranno artisti da palcoscenico, ma questi ragazzi hanno sprigionato una grande forza, lanciando un messaggio di conforto e di speranza nei giorni più delicati dell’anno. Quando è vero che le atmosfere natalizie sono più distensive e dolci nelle case e per le strade; ma diventano inesorabilmente più difficili e tristi per chi è costretto a rimanere nelle corsie e nelle stanze degli ospedali, nonostante le amorevoli attenzioni del personale medico ed infermieristico. Stavolta, però tanti sorrisi sono spuntati anche da dietro i lastroni delle asettiche stanze ospedaliere ed anche chi avrebbe voluto essere sotto a guidare il copione ha potuto godersi un ‘capolavoro’ di affetto che dona la forza giusta per continuare a combattere. Tra qualche lacrima ma molta gioia, sui volti e nel cuore.