C’è anche la linea Cosenza-San Giovanni in Fiore tra le 18 ferrovie turistiche inserite nella proposta di legge licenziata quest’oggi all’unanimità dalla Camera dei Deputati. Il dispositivo passerà adesso al Senato per il via libera definitivo. Il provvedimento prevede il reimpiego di tratte ferrate in disuso o in corso di dismissione, che attraversano aree di particolare pregio naturalistico o archeologico.

 

 Approvata alla Camera la legge sulle Ferrovie turistiche, la soddisfazione di Enza Bruno Bossio

 

Il percorso Cosenza-San Giovanni in Fiore è particolarmente suggestivo: si snoda nel cuore del Parco della Sila e da qualche tempo le Ferrovie della Calabria ha riattivato su questo binario la locomotiva a vapore, da Camigliatello fino San Nicola Silvana Mansio, stazione più alta d’Europa sita a quota 1.400 metri. In tutta Italia saranno circa 1300 i chilometri interessati, lungo percorsi dismessi, attivati fra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento.

 

Opere di ingegneria ferroviaria, in buona parte a scartamento ridotto, non elettrificati e quasi tutti a binario unico, su cui i treni viaggiano a basse velocità e attraversano ampie porzioni di territori, anche montani, di diverse regioni italiane, spesso inaccessibili ad altri mezzi di trasporto. Oltre alla Cosenza-San Giovanni in Fiore, i tratti interessati sono: Sulmona-Castel di Sangro; Avellino-Lioni-Rocchetta Sant'Antonio; Sacile-Gemona; Palazzolo-Paratico; Castel di Sangro-Carpinone; Ceva-Ormea; Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Sassari-Palau Marina; Macomer-Bosa; Alcantara-Randazzo; Castelvetrano-Porto Palo di Menfi; Agrigento Bassa - Porto Empedocle; Noto-Pachino; Asciano-Monte Antico; Civitavecchia-Capranica-Orte; Fano-Urbino.

 

Salvatore Bruno