Momenti di grande tensione alla Camera dei deputati ieri durante il dibattito sull'Autonomia differenziata. È scoppiata persino una rissa ed è stato necessario fermare i lavori, si riprenderà questa mattina alle 9:30.

Tutto è iniziato quando il pentastellato Leonardo Donno ha provato a portare la bandiera tricolore al ministro Calderoli, "padre" della riforma da più parti definita spacca-Italia. Un gesto per il quale Fontana lo ha espulso. Ma l'episodio non si è chiuso lì: alcuni deputati della Lega hanno infatti raggiunto il deputato del M5s e così è cominciata la zuffa. Donno è stato soccorso dai sanitari presenti in Parlamento ed è stato accompagnato fuori dall'aula su una sedia a rotelle.

«Tra i vari calci mi è arrivato anche un pugno fortissimo allo sterno e sono crollato perché non riuscivo a respirare. Mi sono spaventato» ha raccontato Donno all'Adnkronos.

«Ho provato a dare cazzotti, ma non l'ho colpito. Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito. Io mi allontano e lui dopo cade come una pera. Andrebbe condannata la sua sceneggiata. Pentirsi? È una reazione non giustificata ma causata da un motivo», dice il deputato leghista Igor Iezzi a La Zanzara, accusato di aver preso a pugni in testa il deputato pentastellato.

Anche un commesso si è infortunato durante gli scontri in aula alla Camera. L'assistente parlamentare è stato portato via a braccia da alcuni colleghi. Una seduta rovente quella di ieri a Montecitorio, durante la quale peraltro il deputato calabrese leghista Furgiuele è stato espulso dopo aver fatto il gesto della Decima Mas.