Il parco archeologico dell’antica Medma sorge su una grande distesa di ulivi ubicata alle spalle del Museo, dove sono custoditi reperti di epoca magnogreca ritrovati nel corso degli scavi eseguiti nel Novecento da Paolo Orsi e dal rosarnese Salvatore Settis. È stato inaugurato alcuni giorni fa e Peppe Valarioti sarebbe stato contento di questo traguardo. La storia archeologica dell’antica Medma era una delle sue passioni, lui che era professore di Lettere, impegnato politicamente nelle fila del Partito Comunista Italiano. L’auspicio è che questo legame che esiste tra Rosarno e la sua memoria possa declinarsi anche in questo parco, uno dei più vasti e importanti dell’area metropolitana reggina.

Il parco ricade nelle immediate vicinanze dell’attuale cimitero di Rosarno. «Mi piace pensare che Peppe, sepolto al cimitero, guardi a questo parco con lo stesso fervore con cui ne studiava e ne raccontava i tesori prima che, con i suoi trent’anni e la sua mente arguta e brillante, quella notte dell'11 giugno 1980, la violenza mafiosa lo portasse via», afferma Carmela Ferro, all’epoca fidanzata di Peppe Valarioti, oggi una docente di lettere in pensione e fervida testimone, soprattutto nelle scuole, della sua passione civile.

Il prunus "semprerosso" a Pescara

Intanto il ricordo di Peppe Valarioti oltrepassa ancora una volta i confini regionalI e arriva in Abruzzo. Nel quartiere rinato di Rancitelli a Pescara, nel parco prima abbandonato e oggi riaperto, lo scorso primo marzo, giorno in cui il giovane e coraggioso dirigente comunista di Rosarno, vittima del primo delitto politico mafioso della Calabria, avrebbe compiuto 75 anni, a cura del professore Andrea D’Emilio nell’ambito di una iniziativa condivisa con Carmela Ferro, è stato piantumato un Prunus in sua memoria.

L'albero sta già fiorendo.

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