A otto anni dal loro arrivo a Camini attraverso i corridoi umanitari hanno scelto di scommettere sul futuro nella terra che li ha accolti dove hanno deciso di aprire un piccolo ristorante di cucina tipica siriana, il primo e al momento unico nella Locride, a Caulonia. La famiglia Alyusuf composta da papà Kheder, mamma Safa, e i figli Ismail, Nidal, Mohamed, Abdullaziz, Ala, Omar, Lidia, nonostante le difficoltà e tante fragilità, ha sempre mostrato grandi energie e voglia di fare. L’idea di avventurarsi in una nuova iniziativa imprenditoriale è stata di Nidal, che dopo aver lavorato in vari locali della zona ha pensato a un’attività a conduzione familiare proponendo le sue specialità.

«Per me è un sogno che si realizza – racconta – ho pensato di proporre i piatti della tradizione tipica della mia terra, qualcosa di diverso che qui in questa parte di Calabria mancava, un locale che possa diventare il punto di riferimento per i nostri compaesani e per gli italiani che vogliono provare le specialità della mia terra. Qui mi sono trovato subito bene grazie anche all’Eurocoop Jungi Mundu che non mi ha mai fatto mancare nulla e ci ha aiutati nel percorso di inserimento. Nostalgia del mio paese? Sono nato lì, è normale che mi manca, ma ora c’è la guerra. Io il mio futuro lo vedo qui, in Italia».

Tra una portata e l’altra è possibile gustare anche il classico kebab, i caffè a colori e fumare un ottimo narghilè. Nello staff da poco è entrata Ghina, giovane ragazza siriana, che insieme al fratello, vive a Gioiosa Jonica. «Prima di venire in Italia eravamo in Libano – dice – Per due anni siamo stati inseriti nei progetti di accoglienza di Roseto Capo Spulico, ma di tanto in tanto venivamo a Camini a trovare nostri parenti. Qui abbiamo conosciuto la famiglia Alyusuf, a cui abbiamo deciso di dare una mano con il lavoro. Io faccio la cameriera, mio fratello si occupa del kebab».