COSENZA – Una storia plurimillenaria riconosciuta e premiata dall’Unesco. Un lavoro di tre anni che ha dato vita ad una rete di partenariato che visto coinvolte 113 realtà istituzionali, di ricerca e socio-economiche della Calabria. A pochi giorni dalla decisione del Consiglio internazionale di coordinamento del programma Mab, che riunitosi per la sua 26esima sessione in Svezia, ha attribuito all’Altopiano della Sila lo status di decima riserva della biosfera italiana nella rete mondiale dei siti di eccellenza Unesco, l'ente Parco annuncia l'avvio della campagna per il riconoscimento di patrimonio dell'umanità. “Il riconoscimento del programma Mab è importantissimo e proietta il Parco della Sila, tutte le aree limitrofe coinvolte e l’intera regione nel panorama internazionale. Grazie ad esso – ha dichiarato il presidente del Parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari -  il nostro territorio diventa un modello di gestione e un’area di sperimentazione di programmi strategici di sviluppo, da condividere con tutti gli stakeholders. Sono felice – ha detto ancora la Ferrari - che il brand Unesco sia attribuito al Parco della Sila anche come riconoscimento del duro, impegnativo ed entusiasmante lavoro svolto in questi anni dalla struttura di gestione dell’ente, dal consiglio direttivo, dal comitato della Comunità del Parco, con il supporto fattivo del Ministero dell’Ambiente per valorizzare un territorio bellissimo e ricchissimo di risorse”. La macchina organizzativa è già in moto e la rete di partenariato, con Regione, Università e province di Cosenza, Catanzaro e Crotone in testa, è già al lavoro. “E’ già partita – ha dichiarato il direttore generale del Parco, Michele Laudati - la campagna di web marketing per raccogliere le adesioni di sostegno alla pratica di riconoscimento del Parco Nazionale della Sila per la “World Heritage List” dell’Unesco, quale patrimonio dell’umanità, i cui risultati si conosceranno nella primavera del prossimo anno”.