VIDEO | Il delegato del governo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico della Mediterranea. Il rettore Zimbalatti: «Il mondo universitario è dinamico e noi non ci sottraiamo a questa evoluzione»
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Contrastare il fenomeno della fuga dei giovani in una terra che non può consentire di partire se non per scelta. Questo è il messaggio lanciato nella cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2023-2024 dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Presente alla cerimonia il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.
Il rettore Giuseppe Zimbalatti si è soffermato sulle dinamiche che caratterizzano il territorio «cercando di capire come meglio inserire e contestualizzare la Mediterranea, con la sua attività in un ampio disegno di sviluppo complessivo».
Arrivano significativi i dati sulle immatricolazioni con un 3% in più dello scorso anno che si conferma sullo stesso trend anche per quello in corso. «La Mediterranea ha novità tutti i giorni - continua il rettore -. Il mondo universitario è dinamico e noi non ci sottraiamo a questa evoluzione. Non esistono più strutture universitarie statiche e non al passo con i tempi. Per cui noi, anche quest'anno, ad esempio abbiamo attivato due nuovi corsi di studio, due nuovi corsi di laurea. Anche il dato delle immatricolazioni è incoraggiante perché gli aumenti annuali si registrano. Vogliamo continuare a lavorare sul solco di questo trend ma integrandoci sempre più con il territorio e con gli attori istituzionali locali e ma anche con gli attori istituzionali nazionali e non è un caso la presenza del ministro oggi».
Sdoganare il “posto fisso” nella Pa
E il ministro Zangrillo ha chiarito: «Combatto strenuamente la narrazione della pubblica amministrazione che viene descritta come il luogo del posto fisso. Lo faccio perché oggi abbiamo bisogno di essere attrattivi verso le nuove generazioni e non possiamo pensare di cavarcela raccontando ai nostri giovani che la pubblica amministrazione offre posto fisso perché oggi i nostri giovani sono capaci, hanno passione ed energia non si accontentano del posto fisso, vogliono avere un'esperienza professionale che dia loro la possibilità di crescere dal punto vista delle competenze, delle responsabilità e della valorizzazione del merito. Ho bisogno di costruire una pubblica amministrazione che risponda a queste caratteristiche cioè un'organizzazione che è capace di soddisfare le aspettative dei giovani che hanno ambizione per il loro futuro. Siamo a lavoro per rompere questo incantesimo che racconta la pubblica amministrazione come luogo del posto fisso e farla diventare invece quella che in termine anglosassoni si definisce “best place to work”, un nuovo meraviglioso luogo dove poter svolgere le proprie attività».
Il decreto sicurezza
Continua sull'attualità stringente Zangrillo: «Ieri abbiamo approvato il provvedimento molto complesso che va nella direzione di dare una risposta al tema della sicurezza urgente ed emergente nella nostre città. Le misure assunte hanno la finalità di offrire al nostro personale della sicurezza gli strumenti per operare efficacemente e dall'altro abbiamo voluto dare un forte messaggio: in una società civile, democratica e liberale, la prima cosa da fare è rispettare le regole e quindi chi non rispetta le regole deve essere sanzionato».
Le restrizioni al diritto di sciopero
«Questo sciopero è stato concepito molto tempo fa, quando ancora non c'era una legge di bilancio definita in modo preciso quindi ho come la sensazione che siamo sciopero che ha un sapore politico e dispiace moltissimo che si sia consumata anche una rottura sul fronte sindacale. Questo governo – aggiunge Zangrillo - non si è mai negato dal punto di vista del confronto e del dialogo e ci sarebbe piaciuto, anche in questa occasione, poter continuare un dialogo con il sindacato. Lo dico nella consapevolezza che questa legge di bilancio è una legge che abbiamo costruito soprattutto cercando di andare incontro alle esigenze delle fasce deboli. È una legge di bilancio quasi di sinistra perché è una legge di bilancio che dedica la gran parte delle sue risorse alle fasce deboli. Abbiamo dovuto rinunciare a tanti obiettivi che come centro destra avevamo, ci abbiamo rinunciato temporaneamente. Nel senso che oggi le condizioni di contesto erano condizione che ci costringevano a fare una deviazione rispetto a quello che avremmo desiderato. Perché viviamo in un'epoca di grande complessità e di grandi eventi di grandi emergenze e quindi la legge di bilancio risente di questo. Dunque il fronte sindacale che in maniera così dura ha rifiutato il confronto e che ha deciso che la soluzione fosse quella di piazza è una cosa che ci lascia perplessi».
Gli aumenti salariali
«Una legge di bilancio che vale 24 miliardi di euro, di cui 8 sono destinati ai rinnovi contrattuali è un segnale fortissimo ad una categoria - ha concluso Zangrillo -, quella dei dipendenti pubblici che sono servitori dello Stato e che sono persone che dobbiamo valorizzare. Se lo facciamo creiamo valore pubblico e lavoriamo per i cittadini, i nostri utenti così come le imprese. Sono soddisfatto delle risorse che il nostro governo ha messo a disposizione per il comparto pubblico».