Un commiato denso di emozioni per il colonnello Giovanni Capone, che dopo due anni lascia la guida del gruppo Carabinieri di Locri. L’ufficiale dell’Arma, visibilmente emozionato, ha saputo farsi apprezzare lavorando quotidianamente con serietà, impegno e dedizione per la legalità e la tutela dei cittadini, in uno dei momenti più difficili della storia dell’umanità.

«Da una parte mi spiace lasciare questa realtà, in cui mi sono integrato molto bene – ha detto Capone in conferenza stampa – dall’altra ho la certezza che i carabinieri sapranno portare avanti il lavoro intrapreso». Per il colonnello è stata anche l’occasione di tracciare un bilancio della sua esperienza nella Locride, facendo il punto sulla lotta alla criminalità organizzata. «L’importante è essere riusciti a contribuire a provocare quello che abbiamo definito un terremoto culturale– ha rimarcato - per restituire all’Italia intera un territorio bellissimo come la Locride. In questo momento non c’è in giro nessun latitante della ‘ndrangheta di massima pericolosità, questo significa che alla giustizia non si sfugge, ed è possibile farlo solo se c’è collaborazione tra cittadini e istituzioni».

Da lunedì Capone sarà alla guida del Gis, il gruppo di intervento speciale della Benemerita, le cosiddette “teste di cuoio”. «Sono onorato di essere stato chiamato a ricoprire un incarico prestigioso – ha concluso Capone - Ma sarò soprattutto un carabiniere, i cui valori fondanti si ritrovano sia nel militare dell’unità anti-terrorismo, sia in chi è di pattuglia in mezzo alle strade».