Organizzata dall'Ufficio diocesano, vede impegnati i rappresentanti delle realtà più importanti attive sul territorio assieme ad amministratori locali e regionali
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Il 3 dicembre, come ogni anno, ricorre la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, istituita dall'Onu nel 1992. La giornata è nata dall’esigenza di difendere e salvaguardare la qualità della vita delle persone con disabilità rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.
Si tratta di una data importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide, le potenzialità e le aspirazioni delle persone con disabilità, che rappresentano circa il 15% della popolazione mondiale, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Spesso sono persone che vivono da sole e in condizioni di vulnerabilità mentre i servizi loro dedicati sono scarsi cosicché la loro cura ricade interamente sulle famiglie. È necessario adottare misure per eliminare tutti quegli ostacoli che ne limitano i diritti, per “non lasciare indietro nessuno” così come dice il tema specifico di quest’anno, che riflette le priorità e le sfide del momento.
L’iniziativa
Quest'anno, per creare un momento di riflessione e discussione incentrato sulla promozione di una società più inclusiva e accessibile per le persone con disabilità, e con il desiderio di far conoscere alle famiglie le “buone prassi diffuse nel Paese” presenti a livello regionale e provinciale, l’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità della diocesi Oppido-Palmi, guidato da don Giovanni Battista Tillieci, ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Inclusione” oggi pomeriggio alle ore 16 al teatro N.A. Manfroce (Ex Sciarrone) di Palmi. Al tavolo i presidenti o loro delegati tra le maggiori associazioni o enti che da decenni lavorano e si impegnano affinché vengano garantiti i diritti delle persone con disabilità. Presenti inoltre amministratori locali e regionali. La manifestazione vede,fra gli altri, la presenza di monsignor Francesco Milito e di suor Veronica Amata Donatello, della vicepresidente regionale Giusy Princi, di Anna Maria Stanganelli, del sindaco di Palmi Ranuccio.
L’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità a livello diocesano è un’attuazione territoriale di quanto fa il Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana, nella consapevolezza che occorre guardare alla disabilità come a una dimensione esistenziale da sostenere, nell’ottica del progetto di vita, e non come a una condizione da cui guarire. Il Servizio si occupa delle persone che presentano disabilità fisiche, intellettive e del neurosviluppo, congenite e acquisite, dell’età evolutiva, adulta e legate all’età avanzata. Il Servizio s’impegna inoltre, a livello nazionale e locale, nella proposta di una pastorale integrata e inclusiva che aiuti le persone con disabilità a realizzarsi sotto il profilo sociale, emotivo e spirituale. La finalità del Servizio è anche quella di accompagnare e sostenere, insieme alle persone con disabilità, i familiari, i caregiver, gli operatori e quanti sono coinvolti nell’accoglienza e nella cura.
«Più che mai in questo periodo storico dobbiamo far sentire che c’è un lavoro sinergico tra quanti hanno a cuore la vita delle le persone con disabilità e le loro famiglie – afferma Don Giovanni Battista Tillieci, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità della diocesi Oppido-Palmi -.Papa Francesco ci ricorda che “non basta difendere i diritti delle persone; occorre adoperarsi per rispondere anche ai loro bisogni esistenziali, nelle diverse dimensioni, corporea, psichica, sociale e spirituale”. Così, la disabilità, in ogni sua forma, rappresenta una sfida e un'opportunità per costruire insieme una società più inclusiva e civile, dove i familiari, gli insegnanti e le associazioni non siano lasciati soli ma siano sostenuti". pensata per rafforzare i legami tra le istituzioni, le associazioni e le famiglie. Raccontare e ascoltare le esperienze positive rappresenta un modo per sensibilizzare la collettività su quanto ancora oggi e in futuro dovrà essere fatto.”
Domani, nella parrocchia “San Gaetano Catanoso” di Gioia Tauro dove Don Giovanni è parroco, si continuerà a prodigarsi per un territorio più inclusivo. Alle ore 10:30 si terrà la Santa messa presieduta da monsignor Francesco Milito. A conclusione si giocherà a baskin, uno sport di squadra, giocato da disabili e normodotati insieme. Il termine "baskin" è l'unione di "basket" e "inclusivo". Questo sport trae origine dal basket e ne mantiene lo scopo del gioco, cioè segnare più punti della squadra avversaria. L’evento sarà a cura delle associazioni New basket Tiger Gioia Tauro Asd e gli Angeli di pollicino, sempre prodighi con passione e competenza ad iniziative del genere.