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REGGIO CALABRIA - Avrebbero ideato e compiuto furti e rapine in gioiellerie e in abitazioni di lusso. Con questa accusa i carabinieri dei comandi provinciali di Roma e Reggio Calabria hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice delle indagini preliminari del tribunale su richiesta della procura distrettuale antimafia della città dello Stretto. Nove dei presunti componenti della banda di rapinatori sono finiti in carcere, altri 4 agli arresti domiciliari. I militari hanno fermato presunti basisti e presunti componenti dell’organizzazione e recuperato parte del bottino dei colpi messi a segno a Reggio e nella capitale. La banda - secondo l’accusa - avrebbe agito sfruttando una società che installava impianti di climatizzazione. Ciò avrebbe permesso ai rapinatori di svolgere sopralluoghi nelle gioiellerie e nelle abitazioni prese di mira per accertare di che tipo di sistema di sicurezza erano dotati gli obiettivi delle rapine. Uno dei piani congeniati e ancora non realizzati dalla banda prevedeva a l’assalto al teatro “Cilea” di Reggio Calabria.