Nessuno provi a mettere il cappello sui 10 milioni di euro arrivati per la ristrutturazione del Santuario di Paola. È il senso della nota diffusa dal correttore provinciale dei Minimi, Padre Francesco M. Trebisonda, anche a nome dell’Ufficio tecnico dell’Ente “Provincia religiosa” e della Comunità dei Frati Minimi del Santuario di Paola. Il caso inizia ieri e parte da un comunicato stampa della consigliera regionale Sabrina Mannarino (Fratelli d’Italia) pubblicato su numerosi quotidiani on line e riportato su pagine social.

La consigliera specifica di aver seguito le pratiche che hanno consentito di portare a buon fine il finanziamento. Padre Trebisonda parla di «presunto e solo tale interessamento della consigliera», e «per onore di verità, smentisce, categoricamente, il coinvolgimento diretto del consigliere regionale, il quale per come si legge sulla stampa avrebbe “seguito con attenzione tutto l’iter amministrativo, assicurandosi che il progetto fosse portato avanti con determinazione e rapidità” e curato “passo dopo passo l’approvazione del provvedimento, garantendo un sostegno costante e concreto alla realizzazione del progetto”».

Una presa di distanza netta: «Sempre per onore di verità – continua la nota – il Padre Provinciale e la comunità dei Minimi, precisano che nel corso di questi lunghi mesi, non hanno mai interloquito, a tal riguardo, con la gentile onorevole, perché hanno sempre e solo avuto contatti diretti con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e con il dipartimento “Sviluppo economico e attrattori culturali”, nella persona dell’assessore Rosario Varì, del dirigente generale Paolo Praticò, della dottoressa Caterina Loddo e della dottoressa Maria Rosa Innocenti».

I frati ribadiscono che «escludendo il coinvolgimento di altri soggetti terzi, è a queste persone che va il merito dell’ottenimento del finanziamento e i ringraziamenti più sentiti per la prossima realizzazione di un’opera, che è bene evidenziare, sottolineare e rimarcare, è finalizzata, esclusivamente, a migliorare l’accoglienza in favore dei pellegrini e neppure un euro è previsto che sia speso in favore dei frati».