A Reggio Emilia, il 7 gennaio 1797, l’adozione come vessillo nazionale. Mezzo secolo dopo in provincia di Reggio Calabria, a Santo Stefano, il primo innalzamento in una piazza nel Meridione. Una storia che ha attraversato il Paese ancora prima dell’unificazione
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Tra gli storici preunitari legati al Tricolore, di cui oggi si celebra le festa, si annovera anche il primo sventolamento nel Meridione, avvenuto il 29 agosto 1847 nel cuore dell’Aspromonte, nel reggino, nel comune di Santo Stefano. Lì fu sbandierato il primo Tricolore della storia del Sud in una Italia che ancora aspirava a diventare un unico Stato. Un evento storico in epoca risorgimentale che ebbe come luogo di elezione il comune di Santo Stefano in Aspromonte, che consacra questa storia anche nella sua denominazione come Città della Bandiera, e che certamente fa assurgere anche l’Aspromonte a cuore pulsante di un popolo che aspirava all’Unità nazionale.
Il 7 gennaio
Al vessillo nazionale della Repubblica Italiana è dedicata la Festa del Tricolore, istituita dalla legge 31 dicembre 1996, n. 671, celebrata ogni anno il 7 gennaio in memoria della prima adozione ufficiale del Tricolore come bandiera nazionale da parte della Repubblica Cispadana a Reggio Emilia, in seguito alla Rivoluzione francese e della discesa di Napoleone Bonaparte in Italia. Era il 7 gennaio 1797.
I colori nazionali italiani erano già comparsi per la prima volta a Genova il 21 agosto 1789 su una coccarda tricolore, mentre il primo stendardo militare verde, bianco e rosso, a tre bande verticali, era stato adottato dalla Legione Lombarda a Milano l'11 ottobre 1796.
Il primo sventolamento al Sud ebbe luogo in Calabria, a Santo Stefano in Aspromonte il 29 agosto 1847, mezzo secolo dopo.
Una storia che ha attraversato tutta l’Italia ancora prima della sua Unificazione.
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