VIDEO | La manifestazione si è tenuta nella sala convegni della casa circondariale di Paola ed è stata organizzata dalla Camera penale e l’Osservatorio carcere “Enzo Lo Giudice”. Esperti e istituzioni a confronto per affrontare le problematiche e promuovere il reinserimento dei detenuti
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Le condizioni dei detenuti nelle carceri italiane e le criticità del sistema penitenziario sono diventate una vera e propria emergenza, anche alla luce dei dati allarmanti sui suicidi in cella: dal 1992 se ne contano almeno 1.800. Per questo, ieri mattina, gli esponenti della Camera penale di Paola “Enzo Lo Giudice” e quelli dell'Osservatorio carcere, costituito di recente, si sono ritrovati nella sala convegni della casa circondariale paolana per denunciare le cause del fenomeno e provare a offrire soluzioni nel corso di un dibattito intitolato “Emergenza carceri: dibattiti e criticità del sistema penitenziari. Espiazione della pena e reinserimento”.
Gli interventi
L’evento si è svolto alla presenza delle forze dell’ordine. Tra i numerosi partecipanti, si annoverano: Emilia Boccagna, direttrice dell’istituto; Giuseppe Bruno, presidente della Camera penale di Paola “Enzo Lo Giudice”; Egidio Rogati, referente dell'osservatorio carcere Camera penale di Paola “Enzo Lo Giudice”; Gianfranco Parenti, presidente Coa Paola; Roberto Le Pera, presidente della Camera penale di Cosenza; Francesca Marrazzo, magistrato di Sorveglianza di Cosenza; Giampaolo Catanzariti, referente dell'osservatorio nazionale Ucpi; Padre Aurelio Marino, cappellano della casa circondariale di Paola e Giovanna Russo, Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. L’evento ha visto anche la presenza del magistrato Domenico Fiordalisi, nella sua prima uscita pubblica da neo procuratore capo della procura della Repubblica di Paola.
Il grido d’allarme
«Noi oggi siamo qui – ha detto l’avvocato Giuseppe Bruno - per offrire un contributo alla risoluzione di tante, tantissime problematiche. Come ho già detto in altre occasioni, quello di Paola è un carcere che potremmo definire modello per tanti aspetti, questo non vuol dire che i problemi non ci siano e non vadano affrontati».
«Come camera penale di Paola e come Unione camere penali nazionali – dichiara Egidio Rogati - abbiamo deciso di sposare questa battaglia, la stiamo facendo su tutto il territorio nazionale e oggi speriamo che da Paola, da questo piccolo carcere, che rimane un modello rispetto alle agli altri istituti penitenziari, possa arrivare forte questa voce, questo urlo».
«Pensate un po’ – dice, invece, Roberto Le Pera - uno stato di diritto che dovrebbe essere custode e dei detenuti» consente che «1.800 persone muoiano per morte non naturale. Da premettere – precisa – che il 50% dei detenuti è in attesa di giudizio».
«Dobbiamo lavorare in maniera sinergica, costruttiva, collaborativa tra istituzioni e associazioni del terzo settore e il mondo sensibile alle tematiche carcerarie – è il commento della Garante Giovanna Russo - per rendere il più possibile efficace ed effettiva quel principio di umanizzazione della pena costituzionalmente garantita».
«Sicuramente la procura avrà un'attenzione particolare per le persone che sono ristrette nel carcere - ha detto, in ultimo, il procuratore capo di Paola, Domenico Fiordalisi -, specie in questo carcere che presenta tanti problemi, tantissimi suicidi e questo crea un allarme ancora maggiore, non solo a livello ministeriale, ma anche come ufficio, anche per capire le dinamiche che ci sono nella struttura».