E’ calabrese la prima sentenza italiana che dichiara illegittima l’assegnazione di un insegnante tramite l’algoritmo della cosiddetta ‘Buona Scuola”. A seguire la vicenda l’avvocato lametino Rosario Piccioni, a fare ricorso, invece, un’insegnante di 52 anni appartenente alle Gae ( graduatorie ad esaurimento) che nonostante avesse indicato tra le sedi di preferenza Calabria, Basilicata, Campania e Lazio, è stata assegnata alla Lombardia, nella nuova provincia di Monza Brianza.

 

“Ho riscontrato - ha spiegato Piccioni a LaC - che l’algoritmo utilizzato per l’assegnazione delle cattedre dal ministero di fatto ha posto in essere dei veri e propri sfracelli, non tenendo conto del merito e del punteggio”. Tra l’altro, la Lombardia non rientra affatto tra le regioni indicate al momento della domanda dalla docente. A giorni l'insegnante lametina prenderà servizio in Basilicata, sede nettamente più vicina alla città d'origine, Lamezia, e regione le cui cattedre, è riuscito a dimostrare Piccioni, erano state assegnate a docenti con un punteggio inferiore alla sua assistita.

 

Una vittoria importante quella riconosciuta dal Tribunale di Monza che potrebbe avere ripercussioni anche per altri insegnanti. Fino ad ora c’erano state ordinanze d’urgenza. “Questa, invece – ha aggiunto l’avvocato del foro lametino - è una sentenza e ha dato un indirizzo chiaro alla materia dimostrando come l’algoritmo abbia funzionato male. Tutti i docenti interessati dalla mobilità dello scorso anno, potenzialmente, laddove ritengano di avere subito un’ingiustizia possono rivolgersi alla magistratura e porre rimedio al danno”.

 


Tiziana Bagnato