COSENZA - Giustizia è fatta. La vendetta pagata con la vita da due persone innocenti costerà il carcere a vita a Domenico Scarola di 29 anni e a Francesco Salvatore Scorza di 33. Sarebbero stati loro, secondo i giudici della Corte d'assise di Cosenza gli autori della strage di San Lorenzo del Vallo. nella quale morirono Rossellina Indrieri di 45 anni e la figlia Barbara di 22.Un fatto efferato in una notte di sangue rimasta nella memoria collettiva alla quale sopravvisse l'altro figlio della donna,  Silas De Marco, seppur ferito oltre che il padre.

 

Il testimone-chiave scampato alla morte. E proprio quest'ultimo si è rivelato, per gli inquirenti il testimone chiave dell'inchiesta. E' stato infatti il ragazzo a indicare i due imputati come gli autori della carneficina che quella sera distrusse la vita di un'intera famiglia. Ai giudici sono servite otto ore di camera di consiglio prima di trarre le conclusioni che hanno rispecchiato le richieste della pubblica accusa sostenuta dal sostituto procuratore della Dda Vincenzo Luberto.

 

Il movente. Secondo gli inquirenti, la strage sarebbe stata provocata dal Boss Presta, per vendicare l'uccisione del nipote, avvenuta per mano di Aldo De Marco, fratello dell'uomo che si è visto sterminare moglie e prole. Il tutto, il 17 gennaio 2011, esattamente 50 giorni prima della strage di San Lorenzo del Vallo.