C’è chi è emigra per lavoro e chi, dopo un’esperienza lontano da casa, lì resta per amore.

Da Mongrassano Scalo, in pianura e in provincia di Cosenza, al Monte Grappa, località Costalunga tra le province di Treviso e Vicenza. Fa un notevole balzo verso il nord dell’Italia e sopra il livello del mare, Francesco Sangermano che dopo avere conosciuto Elisa, nel 2013 durante il servizio militare volontario, per amore è rimasto in Veneto.

La storia di Francesco

Dieci anni fa l’assegnazione al Sacrario militare del Monte Grappa e poi la scelta di non confermare l’impegno nell’esercito per proseguire con la cucina e la ristorazione, passione che già aveva coltivato in famiglia al seguito di uno zio, nella sua Calabria.

Passione che da allora coltiva a oltre mille chilometri di distanza da casa, sul Monte Grappa, a circa 1800 metri sopra il livello del mare.

Con i suoi quasi 31 anni, Francesco Sangermano è oggi perfettamente integrato in Veneto. Vive e lavora sul Monte Grappa.

In questo luogo immerso nella natura e nella memoria della Grande Guerra e della Resistenza, in servizio al Sacrario Militare, ha conosciuto durante il periodo di servizio militare volontario Elisa e se ne è innamorato.

Per restarle accanto, la sua vita si è allontanata dalla Calabria e si è radicato in Veneto. Lì con Elisa, anche lei impegnata nello stesso settore in un’azienda a conduzione familiare, ha creato una sua famiglia. Proprio in Calabria, a Montalto, ha avuto luogo il suo matrimonio nel 2017.

Senza nulla togliere a una vita piena in Veneto, la nostalgia del Sud resta sempre molto forte.

Il richiamo della terra di origine

«Da dieci anni vivo e lavoro ormai in Veneto. Mi trovo molto bene ma ogni persona che emigra sa da che la sua terra di origine manca e resta dentro per sempre. Non dimenticherò mai le mie radici. Così sempre mi presento come una persona trasferita in Veneto ma di origini calabresi. Adesso vivo immerso nella montagna solitaria, al cospetto della Storia. Qui in inverno la temperatura può arrivare a segnare 20 gradi sotto lo zero. Un clima profondamente diverso da quello che avevo conosciuto al Sud. Sono lontano da casa ma non dimentico il mare, il calore dei calabresi e l’affetto della mia famiglia», racconta Francesco.

«In Calabria ho lasciato i miei genitori, Umile e Rosanna, mio fratello più grande Espedito, e i nonni paterni con cui sono cresciuto, Maria Grazia ed Espedito, che lo scorso anno è venuto a mancare. Ci sentiamo tutti i giorni e ogni momento libero da lavoro lo trascorro giù con Elisa e i miei bambini, Andrea e Rachele. Andiamo al mare, girando la Calabria anche fino a Scilla e a Reggio. Andiamo anche in montagna», racconta ancora Francesco.

«Presto conoscerò con mia moglie Elisa l’Aspromonte»

Appassionato di mare calabrese, Francesco adesso vive nel cuore della montagna veneta. Un’esperienza che lo ha avvicinato anche alla montagna calabrese che ammette di stare scoprendo grazie alla vicinanza della moglie Elisa.

«Ogni anno scendo con la famiglia in Calabria, una o due volte. Anche i miei vengono a trovarci. E ogni volta che ritorno in Calabria, da quando mi accompagna Elisa, al mare si unisce anche la montagna, che ammetto di avere conosciuto per la prima volta in Veneto. Siamo stati in Sila e nella prossima occasione in cui torneremo giù, con lei conoscerò anche l’Aspromonte», racconta Francesco.

«La Calabria sempre con me»

«La Calabria resta sempre la mia casa, anche se adesso ne ho pure un’altra. Penso sia una terra bellissima, abitata da gente splendida. Condivido qui queste emozioni con mia moglie, i miei figli e i miei suoceri, Pietro e Lucia, che hanno conosciuto e apprezzato anche i nostri sapori, gustando la pasta con la ‘nduja, il Limoncello e l’Arancino, fatti da me con i prodotti di giù. Anche questo è un modo per sentirmi di nuovo a casa», racconta Francesco Sangermano.

La lontananza dalla Calabria di Francesco è stata una scelta completamente guidata dall’amore. Avrebbe, infatti, potuto lavorare anche giù in Calabria nelle attività di famiglia. L’amore lo ha condotto al nord e come tutti coloro che si distaccano dal luogo in cui sono nati e cresciuti, lasciano dietro di sé beni preziosi ai quali non è possibile rinunciare: affetti, legami e luoghi altrettanti cari al cuore. Francesco custodisce tutto, con profondo amore e grande orgoglio.