L’impegno per il sociale dell’associazione La Speranza Aps si arricchisce di un nuovo progetto: il Caffè Alzheimer, un luogo pensato per le persone con Alzheimer e per chi si prende cura di loro. L’idea nasce dall’esigenza di non lasciare sola nessuna categoria fragile, offrire spazi di ascolto e supporto a chi ogni giorno affronta la sfida della disabilità e delle malattie neurodegenerative.

Il rifugio nasce come un luogo ben organizzato dove le persone si sentiranno stimolate e comprese, mentre i familiari trovano sostegno, formazione e un momento di sollievo. Le disabilità collegate all’Alzheimer coinvolgono non solo chi ne soffre, ma anche chi assiste quotidianamente un proprio caro, spesso tra dubbi, fatica e solitudine.

Il progetto del Caffè Alzheimer mette al centro l’ospite, dove potrà mantenere le proprie capacità attraverso laboratori creativi e attività motorie, mentre i caregiver ricevono consigli, supporto psicologico e formazione per affrontare la malattia con più strumenti e meno paura.

Per Antonio Castiglione, presidente e legale rappresentante dell’associazione La Speranza Aps «il Caffè Alzheimer si svolgerà in uno spazio dedicato, allestito per favorire il comfort e la socializzazione all’interno del Centro diurno sito a Cirò Marina in via Punta Alice, con incontri pomeridiani che avranno una cadenza settimanale o bisettimanale di circa due-tre ore per permettere agli anziani e ai loro familiari di partecipare senza affaticarsi».

Gli incontri prevedono momenti di accoglienza e socializzazione in un ambiente confortevole e rilassante al fine di creare un’atmosfera familiare e distesa. Attività di stimolazione cognitiva e motoria: musicoterapia, arteterapia, giochi di memoria, esercizi motori dolci ed ortoterapia.

«Si tratta – dice Castiglione – di un programma strutturato di fondamentale importanza per mantenere le capacità residue della persona con Alzheimer e migliorare la qualità della vita. Il tutto guidato da psicoterapeuti, psicologi, assistenti sociali, musicoterapeuti, arteterapeuti, fisioterapisti, educatori specializzati ed operatori socio sanitari. Senza tralasciare la formazione ed il supporto ai caregiver». Verranno inoltre svolti approfondimenti con esperti (psicoterapeuta, fisioterapisti, avvocati) su tematiche specifiche (es. diritti del malato, agevolazioni e tecniche di assistenza).