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Intitolare la sala conferenze del museo storico militare di Catanzaro a Giuditta Levato, la prima vittima nella lotta al latifondo in Calabria, significa far conoscere il sacrificio estremo di questa donna, morta a 31 anni e con un figlio in grembo, compiuto a difesa del diritto al lavoro soprattutto in una regione come la Calabria. Ma nello stesso tempo fare della sua storia un punto di riferimento per le future generazioni.
Con questo spirito il Consiglio provinciale di Catanzaro ha approvato all’unanimità la richiesta del presidente, Enzo Bruno, di intitolate a Giuditta Levato un luogo così significativo nel cuore del Musmi. Il Museo storico militare di Catanzaro raccoglie testimonianze importanti di due secoli di storia e da oggi potrà contestualizzare e dare visibilità allo sforzo di chi, come Giuditta, dopo aver combattuto la guerra, si è ritrovato a lottare per la sopravvivenza e i diritti nella dura battaglia per il lavoro, innescando processi importanti, con una targa realizzata in occasione del 70 anni della morte. Questa mattina, alla presenza dei parenti di Giuditta - Antonio Scumaci, Maria Fotino, Giovanni Corea, Maria Davoli – il presidente Bruno ha scoperto la targa apposta all’ingresso della sala conferenze del Musmi, benedetta da don Raffaele Rimotti.
Presente il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, oltre che numerose autorità militari e civili. Accanto al presidente Bruno anche il sindaco di Sellia Marina, Francesco Mauro, il Comune che ha dato i natali a Giuditta, e la direttrice del Musmi, la dirigente Rosetta Alberto. Tra i presenti, il segretario generale della Cgil di Catanzaro, Raffaele Mammoliti e i componenti della sua segreteria; Daniele Carchidi della segreteria regionale della Cgil; il presidente della commissione regionale Antimafia, il consigliere regionale Arturo Bova; il vice presidente della Provincia, Marziale Battaglia; i consiglieri provinciali Aquila Villella, Ciccio Severino e Rosario Lostumbo; il sindaco di Decollatura, Anna Maria Cardamone; la presidente della commissione pari opportunità della Provincia di Catanzaro, e componente della commissione di parità regionale, Elena Morano Cinque.
l.c.