Dopo lustri di pastoie burocratiche appesantite dalla pandemia e dall’imprevedibile recesso della prima impresa le ruspe sono al lavoro. I meriti della giunta Fiorita per un progetto, passato attraverso gli esecutivi Olivo prima ed Abramo poi, che dal viadotto Bisantis porta in piazza Matteotti
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Sarà banale ma tutto è bene quel che finisce bene. Un progetto ormai desueto, benché fondamentale, è stato ripreso con tenacia e competenza dalla giunta comunale di Catanzaro brava a crederci quando tutto sembrava ormai perso.
I tempi sono stati biblici ma entro l'estate il centro storico di Catanzaro potrà avere un'altra essenziale via d'accesso che dalla bretella del viadotto Bisantis porta in piazza Matteotti.
Si completa un progetto monco
«È una situazione complessa che arriva dal 2012 – afferma al network LaC l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Pasquale Squillace – e come sanno tutti i cittadini perché hanno seguito la vicenda è stata oggetto di una serie di problematiche tecnico-amministrative che sono state finalmente risolte e oggi si possono notare i lavori in corso: una cosa che aspettavamo tutti. Ringrazio il sindaco Fiorita che l’ha posta subito tra gli obiettivi dell’esecutivo. È un'opera fondamentale perché consente un altro accesso alla città e credo che tutti quanti passando da questo viadotto si sono sempre domandati perché questa bretella gira a sinistra se poi non si può salire».
«È un appalto da 1 milione 800 mila euro alla ditta Denisi– gli fa eco il responsabile dell’Area tecnica comunale Pasquale Laganà – che darà la possibilità, oltre al raddoppio della strada di Carlo V, anche l’incremento di 54 parcheggi che consentiranno di alleviare almeno in questa parte di città l'atavico problema di Catanzaro».
Ma perché tutto questo ritardo?
«All’epoca l'impresa non si è presentata alla consegna dei lavori perché ha ritenuto che i prezzi in quel momento e quindi a distanza di otto anni dall'appalto non fossero più congrui. Dopo una serie di questioni che io definirei di architettura amministrativa – conclude Laganà – siamo oggi qui a iniziare un percorso».
Un’idea che parte dall’800
«Si completa così un'idea di città che parte da lontanissimo – afferma il direttore dei lavori Domenico Angotti –. Via Carlo V e via Acri/via Millelli furono pensate nella famosa rivisitazione della città che doveva uscire dalle condizioni delle barbarie come era stato scritto a quell'epoca e facendo la trasformazione dell'antica via Medina in Corso Mazzini quindi allargandola, così che le due perimetrali ritroveranno questa funzione con cui sono state pensate a fine ottocento».