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Si è conclusa con un buco nell’acqua la battaglia amministrativa ingaggiata dalla società Verdidea per ottenere l’appalto per il servizio di manutenzione del verde pubblico a Catanzaro. L’amministrazione comunale dopo un lungo iter burocratico aveva, infatti, scelto la via dell’esternalizzazione dell’attività in principio svolta dalla municipalizzata Catanzaro Servizi avviando una gara d’appalto che ha infine visto prevalere l’associazione temporanea di imprese composta dalle ditte Baglione Piante, Rogu Costruzioni e Scutieri Costruzioni.
La società Verdidea aveva infatti impugnato dinnanzi al Tar la determinazione del dirigente del settore Igiene ambientale del comune di Catanzaro, risalente allo scorso ottobre, con cui veniva aggiudicato all’Ati l’appalto per la gestione del verde pubblico chiedendone l’annullamento. La società ricorrente aveva contestato, nello specifico, la mancata aderenza dell’Ati al requisito della capacità economica e finanziaria richiesto nel disciplinare di gara e la modifica dell’offerta nella parte in cui le tre ditte aggiudicatarie avevano dichiarato la disponibilità di una media di operai differenze dall’inziale proposta.
La prima sezione del Tar (presidente Vincenzo Salamone, estensore Raffele Tuccilo) ha oggi rigettato il ricorso ritenendolo in parte inammissibile. Secondo i giudici amministrativi, l’impugnazione della determinazione dirigenziale è avvenuta oltre il termine dei trenta giorni dalla sua pubblicazione, omissione che ha pregiudicato la possibilità di accertare l’illegittimità dell’atto comunale. Rigettata, inoltre, l’ipotesi di avvenuta modifica dell’offerta da parte dell’associazione temporanea d’impresa poiché quest’ultima “ha semplicemente specificato e scomposto l’incidenza economica della manodopera necessaria per l’attività principale del servizio appaltato di manutenzione del verde e l’incidenza economica della manodopera necessaria per l’adempimento delle prescrizioni complementari senza pertanto modificare l’offerta originariamente formulata”.
Luana Costa