«Il problema della carenza d'acqua non può essere affrontato soltanto guardando al cielo, magari improvvisando una danza della pioggia e sperando nell'arrivo di abbondanti precipitazioni che possano rimpinguare i bacini idropotabili calabresi il cui livello registra il minimo storico, tanto da costringere Sorical a razionare l'erogazione». Così in una nota il sindaco di Castiglione Cosentino, Salvatore Magarò, in merito alla crisi idrica registrata in tutta la Calabria negli ultimi mesi.

Servono investimenti

«Il cambiamento climatico, è vero, manifesta i suoi drammatici effetti con prolungate stagioni di siccità che rischiano di desertificare il nostro territori – continua l’ex consigliere regionale - E però è altrettanto vero che in Calabria gli ultimi interventi infrastrutturali sugli acquedotti e sulle condotte di distribuzione del prezioso liquido sono vecchi di sessant'anni e risalgono al periodo degli investimenti operati dalla Cassa del Mezzogiorno ed anche che una quota assai rilevante dell'acqua erogata si disperde nel sottosuolo per la vetustà delle condotte. La politica – ha aggiunto ancora il sindaco di Castiglione - deve prendere atto della urgenza di questa problematica, destinata in futuro ad acuirsi, programmando fin da subito una serie di azioni strategiche, anche eventualmente la captazione di nuove sorgenti, per aumentare le disponibilità e mitigare gli effetti del riscaldamento globale».

Sindaci assediati

Una priorità di cui la Regione deve farsi carico con tempestività; ormai quasi tutti i comuni della Calabria soffrono la sete ed i sindaci, che sono la prima interfaccia dei cittadini, ne raccolgono le lamentele e si sentono impotenti non avendo gli strumenti per rispondere alle loro legittime istanze. Le conseguenze poi – ha concluso Salvatore Magarò - si riverberano spesso sui piccoli comuni, come quello di Castiglione Cosentino, puntuale nel pagamento del rateo dovuto alla Sorical per il servizio idrico e che però, a dispetto del regolare assolvimento dei propri obblighi, non riceve alcun beneficio rispetto ai grandi centri urbani in cui maggiori sono gli sprechi così come le posizioni di morosità».