L’eco dell’impegno sociale di Elena Sodano, presidente dell’Associazione Ra.Gi. e fondatrice di CasaPaese, che da oltre un decennio rappresenta un punto di riferimento per le persone affette da Alzheimer e demenze neurodegenerative, è giunta sino a Giarre, in provincia di Catania. Qui, martedì 15 aprile, l’imprenditrice catanzarese si è contraddistinta tra i premiati della 30° edizione del Premio Internazionale “Rosario Livatino – Antonino Saetta – Gaetano Costa” promosso dall’International Police Association (IPA Italia) e assegnato a uomini e donne valorosi per la loro opera e l’alto senso di legalità nonché per l’impegno per gli altri divenuto l’obiettivo principale della loro vita.

«Ricevere questo riconoscimento intitolato alla memoria di tre giganti della giustizia, uccisi dalla mafia per il coraggio di credere in uno Stato giusto, è un onore che tocca l’anima e attraversa la storia. Essere premiata in un contesto che, tra i tanti, ha visto protagonisti don Luigi Ciotti, Carlo Azeglio Ciampi, il procuratore Caselli e il magistrato Pier Camillo Davigo, insieme a grandi artisti come Franco Battiato e Andrea Bocelli, è un’emozione profonda e un’enorme responsabilità», ha dichiarato Sodano durante la cerimonia svoltasi nell’aula magna del Liceo Classico “Michele Amari ” di Giarre, alla presenza di autorità e personalità, tra cui magistrati, prefetti, questori, rappresentanti delle forze dell’ordine e familiari di vittime di mafia.

La giuria, presieduta dalla prof.ssa Rosaria Carmela Livatino, coordinata dal commissario Carmelo Cavallaro e composta dai familiari dei giudici eroi, ha consegnato il Premio Internazionale all’Impegno Sociale 2025 all’imprenditrice della cura con la seguente motivazione: «Per distinguersi ogni giorno nell’umanizzazione della cura rivolta alle persone affette da demenza o da altri disturbi neurodegenerativi e per aver creato la CasaPaese per demenze di Cicala, modello unico di normalità di vita, restituzione di dignità e riscatto per le persone affette da demenza».

Si tratta di un riconoscimento importante che dà un’ulteriore conferma all’intero team di CasaPaese di essere sulla strada giusta, da continuare a percorrere in silenzio, con fermezza e soprattutto tanta umiltà e coraggio, sempre al fianco di chi ha bisogno di cure e umanità.

Come ha sottolineato il commissario Cavallaro, “CasaPaese è la Calabria che non si arrende. È un’opera di umanità che non ha uguali. È la voce gentile e ferma di chi crede che ogni vita vada onorata, anche quando dimentica. È legalità quotidiana, fatta di rispetto, di libertà, di gesti autentici. È una sfida alla solitudine, all’indifferenza, alla disumanità».

Mancuso: «CasaPaese riflette il coraggio, la visione e l’umanità»

Il presidente del consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, si è congratulato «con Elena Sodano, presidente dell’Associazione Ra.Gi., per l’importante riconoscimento ricevuto a Giarre in occasione della 30° edizione del Premio Internazionale “Rosario Livatino - Antonino Saetta - Gaetano Costa” promosso dall’International Police Association. Elena Sodano si contraddistingue, da anni, per il forte impegno nel sociale, attraverso l’attenzione e la cura per le persone affette da demenze e da altri disturbi neurovegetativi. La creazione della struttura “CasaPaese”, a Cicala – ha dichiarato Mancuso – è modello unico di normalità di vita per restituire dignità e riscatto alle persone sofferenti, riflette il coraggio, la visione e l’umanità che contraddistinguono l’imprenditrice calabrese».

Ferro: «Il suo impegno quotidiano per l’umanizzazione della cura rompe i confini dell’assistenzialismo e restituisce dignità»

«Un plauso speciale a Elena Sodano per il Premio Internazionale “Livatino – Saetta – Costa” all’Impegno Sociale, che le è stato conferito con una motivazione che esprime nel profondo il senso della sua missione». È quanto afferma Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno. «Con la Casa Paese, Elena Sodano ha costruito molto più di una struttura: ha dato vita a una comunità solidale, a un luogo carico di umanità ed empatia, in cui la fragilità non viene nascosta, ma accolta e accompagnata con rispetto e tenerezza, in cui la cura non è solo assistenza, ma relazione, presenza, riconoscimento. Il suo impegno quotidiano per l’umanizzazione della cura rompe i confini dell’assistenzialismo e restituisce dignità a chi, troppo spesso, viene considerato solo “malato” e non più “persona”. Il modello di normalità di vita che ha saputo ideare e realizzare a Cicala rappresenta oggi un riferimento nazionale, e un modello capace di dare una nuova prospettiva a chi, altrove, vivrebbe nell’ombra dell’isolamento e del silenzio. Questo premio – che porta il nome di tre magistrati che hanno lottato e pagato con la vita il loro amore per la giustizia – riconosce in Elena Sodano una testimone di legalità attraverso la cura, una voce forte e gentile capace di affermare ogni giorno che ogni vita, anche quando dimentica, merita rispetto, dignità e pienezza».