VIDEO | La presidente Angela Aguì di Anime Randagie: «Purtroppo non è la prima volta che troviamo situazioni disperanti nel territorio di Palizzi, mi appello anche alla sensibilità di questa comunità, della brava gente, affinché si faccia fronte comune» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Una scena da brividi e da togliere il fiato quella vissuta e documentata a Palizzi da alcune volontarie dell’associazione Anime Randagie di Bovalino, faticano infatti anche a parlare nel momento in cui vi si trovano davanti.
Due cani legati ad una corda con un cappio da entrambe le estremità, tenuti forzatamente uniti nel dolore delle torture infertegli. Sono due femmine. Una è seduta, attonita e sanguinante mentre cerca con lo sguardo i volontari che stanno per soccorrerla, all’estremità opposta della corda il corpo senza vita dell’altra.
«Una delle nostre volontarie - spiega Angela Aguì, presidente dell’associazione Anime Randagie - seguiva da poco questi due randagi. Eravamo in attesa che si liberasse un posto qui in oasi per poterle recuperare. Il primo giorno sono andate alcune volontarie, le hanno sfamate e stavano bene; il giorno dopo abbiamo ricevuto una telefonata terribile, la volontaria ci comunicava che le due piccole erano state legate con un cappio e trascinate lungo la strada evidentemente per molto tempo. Una di loro è morta probabilmente sul colpo perché si è spezzato l’osso del collo, l’altra ha delle ferite terribili da trascinamento».
Tornata sul posto nel giorno del ritrovamento la volontaria ha realizzato immediatamente che qualcosa di grave fosse successo.
«Quando è arrivata si è accorta di una striscia di sangue lungo la strada, ha seguito la traccia di sangue e ha trovato la cagnolina, in uno stato quasi catatonico per il trauma, e l’altra cagnolina all’estremità della corda già deceduta».
«Questa barbarie - continua Angela Aguì - non guarda in faccia nessuno e credo che solo il timore della legge la possa arrestare. Questi comportamenti non possono continuare ad essere impuniti. Purtroppo non è la prima volta che troviamo situazioni disperanti nel territorio di Palizzi, mi appello anche alla sensibilità di questa comunità, della brava gente, affinché si faccia fronte comune. Magari a qualcuno non interessa nulla di un cane, ancor meno se randagio, ma sappiate che chi commette atti di questo tipo non ha difficoltà a fare lo stesso con essere umani più deboli come anziani, disabili o bambini».