Arriva in Parlamento il caso della catena di negozi di elettronica, Keyaku, finita nella bufera nei giorni scorsi a Cosenza per manifesti giudicati “offensivi delle donne, sessisti”. I parlamentari di Sinistra Italiana hanno presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio Gentiloni affinché palazzo Chigi attivi subito un'istruttoria dell'Unar nei confronti di questa azienda per «reiterate ed evidenti iniziative di carattere discriminatorio».

 

Sotto accusa sono finiti dei manifesti in cui la catena di negozi «per indurre ad acquistare una lavatrice - ha usato lo slogan - “a San Valentino mettila a 90 gradi” giocando su un doppio senso piuttosto esplicito, e scatenando reazioni e proteste. Questa azienda non è nuova a questo tipo di “strategia” di marketing: che si tratti di uno smartphone o di un elettrodomestico, sui manifesti 6x3 campeggiano sempre riferimenti maliziosi al sesso. Sulla vicenda lo stesso sindaco della città di Cosenza - ricordano i parlamentari di Si - ha provveduto a far oscurare i manifesti in oggetto, e la reazione dell'azienda è stata quella di denunciare per abuso di ufficio il primo cittadino della città calabrese.

 

Messaggi di questo tipo anche se commerciali o giocati su discutibili doppi sensi - affermano - sono assolutamente pericolosi, di pessimo gusto, da evitare nella maniera più assoluta. Peraltro - concludono Costantino e Fratoianni - ogni giorno nel nostro Paese messaggi sessisti o ambigui contribuiscono all'estendersi di episodi di violenza, di discriminazione, di umiliazione per le donne. E' ora di dire basta».

 

Francesco Pirillo