VIDEO | Presentato il volume che ripercorre la genesi della Legge Ponte varata dal leader socialista e ancora attuale anche in relazione alle recenti alluvioni
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In Italia, i dati sono dell’Ispra, c’è un consumo del suolo inarrestabile, che procede al ritmo di 2 metri quadrati e mezzo al secondo. Le conseguenze si vedono, anzi si toccano con mano, con i danni devastanti degli eventi alluvionali acuiti anche dal cambiamento climatico e dalle precipitazioni di estrema intensità che pure in Calabria si sono registrate negli ultimi giorni.
La genesi della Legge Ponte
Alle colate di cemento indiscriminate Giacomo Mancini provò a porre un freno con la riforma della Legge Urbanistica, meglio conosciuta come Legge Ponte, varata all’indomani della drammatica frana di Agrigento causata dalla speculazione edilizia. La battaglia dell’allora Ministro socialista per la tutela del territorio è ripercorsa, anche attraverso una puntuale e minuziosa ricerca e la riproduzione di documenti originali dell’epoca, nel libro di Katia Massara, Agrigento 1966, edito da Rubbettino, secondo volume della collana di studi realizzata per iniziativa della Fondazione Giacomo Mancini: «Purtroppo di questa norma è stata attuata solo la prima parte – ha spiegato l’autrice – e tuttavia questo provvedimento è stato ugualmente importante, anzi fondamentale. È evidente – ha aggiunto – che il tema della difesa del territorio viene da lontano. Continua a costituire un grave problema legato all’incuria dell’uomo e oggi anche a fenomeni climatici estremi causati dal riscaldamento globale. Giacomo Mancini ha provato a mettere un argine ed a trovare delle soluzioni, tracciando una strada che potrebbe essere ancora imboccata se vi fosse la volontà politica. Probabilmente, gli interventi di riassetto idrogeologico, che richiedono tempi lunghi ed investimenti cospicui, con risultati non immediatamente visibili, non garantiscono un ritorno in termini elettorali. Forse anche per questo vengono sempre accantonati».
Il governo del territorio
Coordinata da Francesco Kostner con Pietro Mancini l’iniziativa promossa dalla Fondazione Mancini ha registrato tra gli altri, gli interventi di Domenico Passarelli, presidente della sezione Calabria dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, dell’ex sottosegretario Sandro Principe e di numerosi professionisti del settore. «I fatti riferiti sono vecchi di sessant’anni eppure ancora di strettissima attualità – ha detto Giacomo Mancini jr - Katia Massara ha avuto il merito di tratteggiare il dramma della frana di Agrigento, che causò lo ricordiamo il crollo di numerosi edifici del quartiere dell’Addolorata con oltre settemila sfollati. Una catastrofe. L’allora Ministro Mancini intervenne con concretezza non solo per dare ristoro alle famiglie colpite dalla tragedia, ma anche per dare al Paese una riforma organica che evitasse nel futuro episodi di quel genere, dando una linea di governo del territorio alle comunità. Sono fatti lontani. E però anche gli eventi di questi ultimi giorni ne denotano l’attualità. Purtroppo - ha concluso - il territorio continua ad essere stuprato nell’indifferenza, o peggio con il consenso delle amministrazioni locali».