Dialogo interreligioso per la pace al femminile in Calabria. Graziella Catozza, responsabile calabrese del Movimento Laudato Sì, ha incontrato la prima rabbina italiana Barbara Irit Aiello nella sinagoga di Serrastretta. «Si è trattato di una proficua occasione di confronto e dialogo interreligioso – ha spiegato Catozza – che vede impegnati ebrei e cattolici nel lavorare insieme per la pace. Viviamo tempi difficilissimi segnati da conflitti cruenti come la guerra in Ucraina e in Terra Santa. Oggi più che mai dobbiamo costruire ponti e non muri, dobbiamo essere pronti a rinunciare al nostro egoismo e applicarci ad agire per il bene degli altri, il bene di tutta la comunità».

Partendo dal presupposto che nella storia del mondo le donne hanno sempre rappresentato un freno e un deterrente alle guerre volute dai sistemi di potere secolare e temporale creati dagli uomini, le rappresentanti delle due fedi si sono anche soffermate a parlare di pari opportunità nell’ebraismo ricordando Ester, una delle figure femminili dell’Antico Testamento.

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Ester è la donna che libera il suo popolo dal genocidio, motivata da una grande fede e da un coraggio indomito misto a prudenza e obbedienza. Nella tradizione ebraica è vista anche come “strumento” della volontà divina per la salvezza del popolo ebraico. Una figura emblematica di cui ci sarebbe bisogno anche oggi per “far ragionare” i potenti della Terra e per ordinare quel “cessate il fuoco”, nei paesi dilaniati dalle guerre, che Papa Francesco ripete da sempre. Nel corso dell’incontro Graziella Catozza ha ricordato la mission del Movimento Laudato Sì: «Cercare di coinvolgere il mondo cattolico e non solo, al fine di lavorare insieme per la cura della nostra casa comune, la Madre Terra. Si vuole contribuire in maniera sinergica e propositiva alla conquista della pace contro ogni conflitto, contro l’uso indiscriminato delle armi che si traduce in morte e distruzione non solo per le popolazioni ma anche per la salute del pianeta».

Il Movimento Laudato Sì, nato nel 2015 per volontà di Papa Francesco, è diffuso in tutto il mondo con centinaia di organizzazioni territoriali e migliaia di rappresentanti; il suo messaggio è, dunque, continuamente promosso a livello globale. 

Per Graziella Catozza, «sebbene le grandi cause abbiano bisogno di molte persone e risorse per avere successo, la buona notizia è che ci sono molte persone straordinarie, talentuose e impegnate che vogliono diventare volontari e contribuire alla nostra missione».

Ma chi è Barbara Irit Aiello? Nata a Pittsburgh, in Pennsylvania, è ormai calabrese d’adozione. Da diversi anni si è stabilita a Serrastretta, piccolo centro montano dell’hinterland lametino, dove ha fondato la sinagoga Ner Tamid (Luce eterna), unica nel Sud Italia, in questo antico borgo incastonato fra le montagne. Qui la rabbina ha ritrovato le sue radici familiari: i luoghi e le tradizioni dei suoi avi che da Serrastretta sono emigrati in America nei primi anni del Novecento. Rabbi Barbara ha voluto realizzare il luogo di culto perché nel Meridione d’Italia e in particolare in Calabria, gli Ebrei hanno lasciato delle tracce importanti in quanto sono stati protagonisti della storia per secoli, nonostante le continue persecuzioni subiti.

Pur mantenendo gli usi e i riti dell’ebraismo progressivo di cui fa parte, la rabbina ha instaurato e continua a mantenere un significativo dialogo con le istituzioni locali e con i rappresentanti della Chiesa cattolica. Diverse volte Rabbi Barbara ha organizzato iniziative di condivisione col sacerdote della comunità di Serrastretta invitando anche gli amministratori locali. Momenti di preghiera e di meditazione comunitaria volti alla difesa di principi e valori comuni come la pace, la giustizia; prese di posizione nette contro la violenza di ogni genere, contro le guerre che affliggono il pianeta e che l’incontro col Movimento Laudato Sì e col Cda Calabria Odv rafforza e ribadisce in piena consapevolezza.